In questi giorni che sto trascorrendo in Sicilia (a proposito, le condizioni di mia madre sono stabili al momento, grazie al cielo e grazie a coloro che mi hanno chiesto) ho notato che anche qui si fa un uso spropositato di plastica. Qualche tempo fa avevo scritto un post sulle microplastiche, e più mi guardo in giro, più mi rendo conto di come stiamo consumando risorse ed inquinando questa roccia galleggiante nel vuoto dell’universo, come se non vi fosse un domani. A casa di amici piatti, bicchieri e posate di plastica qui sono la normalità, ed io e l’omino talebano seduto sulla mia spalla continuiamo a fare sforzi sovrumani per tacere quell’urlo di disappunto che vorremmo fare nei confronti di se ne sbatte i cabbasisi del futuro di questo pianeta. alla faccia della raccolta differenziata che qui va tanto di moda. In queste zone dimenticate da Dio e dalla politica, dove ancora circolano auto con la sigla della provincia che emettono fumi di ogni colore ed ogni odore, il messaggio di Greta Thunberg è quantomai lontano, non c’è dubbio. Leggi il resto di I prodotti chimici eterni
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Un passo cruciale verso un web inclusivo in Europa
C’era un tempo in cui sfornavo post sull’accessibilità del web in maniera più proficua e costante. Erano i tempi in cui ancora il web si stava consolidando, le tecnologie ancora acerbe cercavano di soddisfare le esigenze più disparate, dall’interattività al commercio elettronico, passando per la disponibilità di elementi multimediali (che ne sanno i giovani d’oggi di Adobe Flash) e delle prime piattaforme sociali. In questo Far West tecnologico, alcuni cominciavano a predicare l’uso di un approccio più inclusivo di tutta quest’informazone, un approccio che tenesse un occhio di riguardo verso coloro che, ad esempio, non necessariamente usano un mouse ed una tastiera per navigare in rete. Negli anni questa cultura si è pian piano consolidata in norme nazionali che sono diventate un punto di riferimento in quest’ambito. Ora finalmente l’Europa ha deciso di unificare il quadro normativo. Leggi il resto di Un passo cruciale verso un web inclusivo in Europa
Consigli di viaggio per una vacanza a Miami
Come ti dicevo qualche mese fa, quest’estate abbiamo deciso di andarci a riposare per una decina di giorni sulle calde spiagge della Florida. Non essendo stata questa la nostra prima vacanza nella penisola del sole, avevo già scritto un post con qualche suggerimento. In questi giorni, essendo io ancora in Italia (il ritorno all’ovile è previsto per i primi di dicembre), ed incontrando vari amici di vecchia data, viene spesso fuori il discorso di farsi una vacanza negli States. Così mi è venuta l’ispirazione per questo post. Oggi vorrei concentrarmi sulla costa orientale di questo stato. Un articolo con consigli su cosa visitare in una settimana, ideale per chi vuole scoprire le meraviglie naturali, culturali e storiche della Florida del sud. Parto con un grandissimo spoiler: avendo io visitato buona parte dei luoghi che ti elencherò qui di seguito, se a te piacciono le grandi spiagge dorate come nei film ed il relax assoluto, il mio consiglio è puntare più sulla zona intorno a Naples e Marco Island, visto che Miami è famosa più che altro per la vivace vita notturna e il clima tropicale caldo e molto umido. Leggi il resto di Consigli di viaggio per una vacanza a Miami
Siamo diventati bulimici dell’informazione
Che oggi viviamo in un’epoca di sovrabbondanza informativa, oramai lo sanno anche i sassi. L’altro giorno, mentre sfogliavo il mio feed Reddit prima di andare a nanna (lo so, è sconsigliatissimo stare al cellulare prima di addormentarsi, ma tant’è), mi è capitato fra le mani un articolo di Gurwinder, The Intellectual Obesity Crisis, in cui l’autore esplora l’impatto di questa infodemia (abbondanza spropositata dell’informazione) sul nostro benessere mentale. Sin dai tempi in cui facevo i corsi per imparare a comunicare meglio, ho imparato che proprio come il corpo ha bisogno di cibo per funzionare, anche la nostra mente necessita un nutrimento per rimanere attiva. Ma proprio come il cibo spazzatura ha effetti indesiderati sul fisico, l’informazione spazzatura, facile da consumare e attraente, può impoverire la nostra capacità di pensare in modo profondo e critico. Leggi il resto di Siamo diventati bulimici dell’informazione
Niente male questa Iliad
Quando vengo in Italia, visto il mondo iperconnesso in cui viviamo, la prima cosa che faccio è recarmi presso un punto vendita di telefonia mobile per acquistare una SIM card locale, considerando che altrimenti con il mio operatore americano mi toccherebbe accendere un mutuo per pagare la tariffa in roaming. L’anno scorso avevo preso una scheda Vodafone, che per la modica cifra di 20 euro offriva un piano con 90 giga di dati in 5G. Per me che sono abituato a pagare 20 euro per 15 giga al mese negli States, 90 giga era una cosa mai vista prima. Quindi puoi immaginare la mia sorpresa quando, recandomi al punto vendita qualche settimana fa, dove era possibile scegliere tra vari operatori, la gentile operatrice mi propone un piano Iliad da 250 giga in 5G al solito prezzo di 20 euro (10 di scheda e 10 di piano). Io sono rimasto letteralmente a bocca aperta, e le ho confessato che dall’altra parte dell’oceano queste cose ce le sognamo. E no, questo non è un post sponsorizzato. Leggi il resto di Niente male questa Iliad
Un deja vu del risveglio di 8 anni fa
Visto il risultato delle elezioni americane che ha lasciato tutti a bocca aperta, me compreso, non potevo non scrivere due righe a caldo sull’evento oserei dire dell’anno. Ricordo ancora quando otto anni fa eravamo chiamati a scegliere tra Trump e la signora Clinton: mi svegliai verso le 3 del mattino per andare in bagno, e diedi un’occhiata al cellulare per vedere come procedeva lo spoglio, certo di leggere quello che molti exit poll oramai davano per scontato. Non puoi immaginare lo stupore che ho provato nello scoprire che invece le cose avevano preso una piega completamente diversa. Lo stesso mi è capitato ieri qui in Italia, anche se stavolta in un certo senso me lo aspettavo: mi sono svegliato verso le 10 del mattino (dato che vado a letto alle 2 di notte per lavoro) ed ho acceso il cellulare sicuro di leggere elogi a profusione per la Harris. Invece, ancora una volta, mi si è presentato sullo schermo un risultato del tutto diverso. Risultato che conferma quello che, in fondo, dicevo da tempo: il partito democratico americano ha fatto delle scelte autolesioniste che a confronto Tafazzi sembra una simpatica principessa della Disney. Leggi il resto di Un deja vu del risveglio di 8 anni fa
Il Pentagono ed i vaccini contro il Covid
Premetto che sto scrivendo questo post in un momento di calma serale, prima di conoscere il risultato delle elezioni del 5 novembre. Perché prevedo che sarò, comunque vada, poco soddisfatto dell’esito finale di questo show che saranno le elezioni del Presidente degli Stati Uniti. Ed anche perché, trovandomi ancora in Italia ed avendo altri pensieri per la testa, non vorrei comunque saltare il ritmo dei tre post alla settimana a cui oramai sono abituato dal lontano dicembre del 2022. Perché, come cantava una famosa canzone di Elio e le Storie Tese, sono abitudinario (quanti ricordi dell’adolescenza mi riporta alla memoria questa canzone!). Così mentre tutti saranno a commentare ogni minuscolo dettaglio di un’elezione passata al setaccio, io vorrei parlare di una delle tante magagne del Paese a stelle e strisce che sono passate inosservate nel silenzio della maggior parte della stampa internazionale. Leggi il resto di Il Pentagono ed i vaccini contro il Covid
Ho mantenuto la mia promessa
Il grande giorno è finalmente arrivato: domani si vota per eleggere la nuova presidentessa degli Stati Uniti. Il mio pronostico, visto il martellamento mediatico che abbiamo subìto in queste settimane su questa sponda dell’Atlantico, è che vincerà la Harris, con conseguenti giorni di mal di pancia da parte dei repubblicani. Che si chiederanno se sia il caso di mettere Trump in frigo e scongelare qualche altro candidato. Not so fast, direbbe qualcuno. Il popolo dei suoi seguaci sarà ancora più infervorato, ancora più elettrizzato, ed ancora pronto a combattere per la libertà e per conservare la gloria di quest’impero in declino. Io intanto un paio di settimane fa ho ricevuto la mia scheda elettorale per posta, e l’ho rispedita subito con il nome che avevo promesso di scrivervi sopra. Voto per posta perché domani mi sarei dovuto svegliare alle 4 del mattino per passare tutto il giorno come presidente di seggio in una sezione vicino casa mia (non quella dove voto). Mi dispiace di aver dovuto lasciare i miei colleghi di seggio da soli, essendo io ancora in Italia. So già che sarà una giornata molto lunga per loro. Che Dio gliela mandi buona. Leggi il resto di Ho mantenuto la mia promessa