due chiacchiere

Archivio degli articoli in riflessioni, pagina 3

Il vero vincitore di Apple contro Samsung

Sono contento, sono davvero contento per la sentenza che una corte americana ha pronunciato qualche giorno fa a conclusione del lungo processo che ha visto Apple e Samsung scontrarsi su questioni di brevetti, di aspetto estetico dei rispettivi telefonini intelligenti ed altro. No, non strabuzzare gli occhi, hai letto proprio bene. E prima che qualcuno dia la colpa all’avanzare della senilità, vorrei precisare che non mi sono bevuto il cervello. La mia felicità deriva da un’analisi più dettagliata di questa sentenza, che secondo molti osservatori spingerà i produttori nelle braccia di mamma Microsoft e del suo nuovo sistema operativo mobile, facendoli allontanare dal campo minato che sembra essere diventata tutto d’un tratto la galassia Android. Questa ipotesi sembra confermata dal balzo del 6% in poco tempo delle azioni Nokia, che dopo aver perso la corona di regina del settore, ha sposato lo scorso anno la tecnologia di Redmond. All’epoca fu una mossa molto criticata, e mentre io sostenevo che i Finlandesi avevano visto giusto, la gente già scolpiva lapidi in suo ricordo. Oggi, ad un anno e mezzo di distanza, i biondini del nord Europa ridono sotto i baffi, e si preparano ad un ritorno in grande stile.

Europa e web: fatta la legge, trovato l’inganno

Da qualche mese è entrata in vigore, in maniera del tutto inosservata, una direttiva europea che potrebbe rischiare di cambiare per sempre il modo in cui i cittadini del Vecchio Continente navigano in rete. Strano che quando il precedente governo Berlusconi propose quella che fu subito ribattezzata la “legge bavaglio”, in rete si scatenò il finimondo, inclusi scioperi virtuali, fiumi d’inchiostro sulle prime pagine dei giornali nazionali e chi più ne ha, più ne metta; mentre per quest’iniziativa comunitaria l’opinione pubblica sia stata completamente lasciata al buio.

La legge del biscotto (o cookie law, per usare il soprannome inglese dall’intrigante doppio senso) obbliga qualsiasi azienda con un sito web rivolto a cittadini dell’Unione a richiedere loro il permesso prima di “installare un cookie” sul loro computer. L’iniziativa, certamente lodevole nella teoria, mira a difendere il diritto alla riservatezza dei visitatori, ma rischia di affossare il già provato mercato delle transazioni online. Leggi il resto di Europa e web: fatta la legge, trovato l’inganno

La cattedrale ed il bazaar

I miei lettori più giovani e quelli a digiuno d’informatica probabilmente non ne avranno mai sentito parlare, ma circa quindici anni fa un tale di nome Eric Raymond pubblicò un saggio intitolato La Cattedrale ed il Bazaar, in cui categorizzava i due grandi filoni dello sviluppo software: quello che parte dall’alto, con un’entità a capo dei lavori e tanta manovalanza che esegue gli ordini, e quello che parte dal basso, con una comunità che discute e decide quale implementazione seguire.

Nel modello a Cattedrale, ci spiega Wikipedia, il programma viene realizzato da un numero limitato di “esperti” che provvedono a scrivere il codice in quasi totale isolamento. Il progetto ha una suddivisione gerarchica molto stretta e ogni sviluppatore si preoccupa della sua piccola parte di codice. Nel modello a Bazaar il codice sorgente della revisione in sviluppo è disponibile liberamente, gli utenti possono interagire con gli sviluppatori e se ne hanno le capacità possono modificare e integrare il codice. Lo sviluppo è decentralizzato e non esiste una rigida suddivisione dei compiti, un programmatore di buona volontà può modificare e integrare qualsiasi parte del codice. Leggi il resto di La cattedrale ed il bazaar

Antitrust: due pesi e due misure?

Sono passati circa dieci anni da quando l’Antitrust americana, suscitando un gran clamore all’epoca (e facendo gongolare i manichei seguaci di mela e pinguino), sanzionò Microsoft per la pratica “scorretta” di fornire assieme ai propri sistemi operativi il programma Internet Explorer come browser predefinito e non rimovibile. Per il gigante di Redmond fu un colpo duro da incassare, ma come spesso capita con le punizioni severe, ha avuto il beneficio di portare l’azienda di Bill Gates sulla retta via: sul fronte dei sistemi operativi basta confrontare Windows 98 con Windows 7 per rendersene conto.

In un mondo dove il candido logo della Mela brilla di un’aura quasi celestiale dietro le vetrine dei negozi, e dove Google si sforza quotidianamente di non farci pensare alla mole di nostri dati in suo possesso, io sono pronto a sostenere una compagnia che non abbia paura di farsi cattiva quando il gioco si fa duro. Ed il recente lancio di Surface lascia intuire che Microsoft è tornata sul ring a combattere per la prima volta dall’inizio del nuovo millennio. Leggi il resto di Antitrust: due pesi e due misure?

Le mie prigioni… digitali

Un tempo era Silvio Pellico, per chi ancora se lo ricorda, a fare un resoconto della sua esperienza da detenuto in quella che oggi sarebbe la Repubblica Ceca. A più o meno duecento anni di distanza, le cose potrebbero essere raccontate praticamente allo stesso modo, sostituendo gli utenti delle varie piattaforme tecnologiche ai moti carbonari, e le maggiori aziende informatiche ai vari dittatori ed imperatori dell’epoca. Due settimane fa, Steve Wozniak, nientepopodimeno che co-fondatore di Apple, ha lanciato un appello pubblico affinché l’azienda si decida ad aprire le sue piattaforme agli sviluppatori, dando loro l’opportunità di manipolarle, personalizzarle e, perché no, innovarle.  Leggi il resto di Le mie prigioni… digitali

Stai al sicuro dentro il tuo guscio

Ricordo ancora quando, dieci anni fa, Microsoft annunciò  la sua nascente tecnologia del Trustworthy Computing, computer di cui ti puoi fidare. Il cuore del sistema, nome in codice Palladium, aveva il potere di bloccare un nuovo componente hardware o software ed evitare che fosse installato nel computer. Io ho sempre sostenuto che Microsoft avesse in realtà ragioni più che buone per intraprendere questa crociata sulla sicurezza. Arginare le minacce informatiche sempre più numerose e sofisticate (l’undici settembre era ancora più che vivo nella memoria di tutti) ed i virus che sfruttavano le vulnerabilità di Outlook o Word, facendo leva sulla scarsa alfabetizzazione informatica di molti utenti. La gente iniziò a strapparsi i capelli sin da subito, accusando Bill Gates di voler limitare la libertà di far col proprio computer quel che ci pare. La reazione fu così grande che l’azienda di Redmond dovette fare marcia indietro, ridimensionando notevolmente i propri piani. Beh, indovina un po’ chi ha rispolverato quest’idea dieci anni dopo? Già, proprio la Apple. Peccato che stavolta nessuno si stia lamentando. Leggi il resto di Stai al sicuro dentro il tuo guscio

Due modi di uscire di scena

L’altro giorno stavo facendo un po’ di pulizia nel mio lettore RSS, per togliere i blog non più aggiornati o quelli che ho smesso di seguire per mancanza d’interesse. Tra le circa 15 fonti non più disponibili, due in particolare mi hanno fatto riflettere, per il contrasto forte delle uscite di scena dei rispettivi autori: Napolux e Viscontessa. Se io dovessi chiudere baracca, qui, lo farei con lo stile e la classe di Francesco. I relitti abbandonati (ho visto che Schettino sembra molto popolare, questo carnevale) non mi sono mai piaciuti, e nel tempo assumono quell’aspetto lugubre che mette solo tristezza addosso. Non vorrei mai un tale destino senza onore e senza gloria per il mio blog, mi si spezzerebbe il cuore. Eppure di quella manciata di blog che ho eliminato, la maggior parte era proprio in questo stato pietoso. E tu, come ti comporteresti?

PS: come forse qualcuno ricorda, su questo blog è attivo il plugin “scongiuro”, che si occuperà di staccare la spina in automatico, se non dovessi aggiornarlo per un periodo prolungato, in attesa dell’autodistruzione naturale che avverrà al mancato rinnovo del contratto di hosting 😉

Come funziona la nuvola di Tophost

Ultimamente, ovunque mi giri, vedo gente che si riempie la bocca a parlare della “nuvola informatica”. Un concetto che, sebbene vecchio di almeno 20 anni, pochi ancora hanno capito veramente. Forse l’avvento della quinta incarnazione del sistema operativo dell’iPhone, con il suo servizio iCloud, aiuterà a dissipare la nebbia, o forse aumenterà la confusione, ai posteri l’ardua sentenza. Quando Tophost ha annunciato di essere passata “al cloud”, ero curioso di saperne un po’ in più. Così, grazie anche alla disponibilità del loro supporto, ho raccolto un po’ di informazioni al riguardo. L’idea di base è la separazione del cosiddetto server dalla scatola di circuiti, fili e dischi rigidi: il passo di astrazione porta, in pratica, ad avere un plotone di macchine fisiche su cui si poggia una schiera di macchine virtuali. Leggi il resto di Come funziona la nuvola di Tophost

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