due chiacchiere

Archivio degli articoli in soggiorno e tv, pagina 8

Cattivissimo me, divertimento assicurato

Qualche mese fa i nostri amici trentini c’avevano consigliato il film d’animazione (già, non si dice più lungometraggio, fa così anni ottanta) Cattivissimo Me, che a loro era piaciuto molto. E dopo averlo visto, ammetto che la Illumination Entertainment ha saputo sfornare una storia piacevole, in grado a mio parere d’appassionare grandi e piccini. Solito avviso ai naviganti: se non vuoi scoprire dettagli sulla storia, evita di proseguire la lettura.

La trama racconta di un mondo in cui i “cattivi” fanno a gara per stabilire chi commette il crimine più grande e memorabile. Il sogno di Gru, il protagonista, è di rubare nientepopodimeno che la luna. Per farlo avrà bisogno di un particolare raggio rimpicciolente, che però è nelle mani dell’acerrimo nemico Vector. Intrufolarsi nella sua fortezza si rivela però più difficile del previsto. Almeno per Gru ed i suoi piccoli aiutanti: pare infatti che un gruppo di tre orfanelle che vendono biscotti porta a porta, riesce a varcare la porta principale senza problemi. Ecco dunque accendersi la lampadina: adottare le bimbe ed usarle (a loro insaputa) per impossessarsi del raggio laser. Con l’intento di disfarsi delle piccole una volta ottenuto lo scopo. Leggi il resto di Cattivissimo me, divertimento assicurato

I prossimi tre giorni con Russell Crowe

Avendo un po’ di codici per noleggiare film a prezzo scontato, di tanto in tanto passo dal distributore automatico a 50 metri dalla fermata dell’autobus per prendere qualcosa da guardare mentre mi reco al lavoro, ritornando poi il DVD la sera stessa. L’altro giorno ho preso The Next Three Days con Russell Crowe e Elizabeth Banks. Parto subito con il giudizio complessivo: bello ed intrigante. Prima di proseguire, ti avviso come sempre che nel seguito parlerò della trama del film, svelando alcuni particolari che potrebbero rovinarti la sorpresa: se quindi vuoi vederlo senza sapere nulla, ti consiglio di fermarti qui e di leggere qualche altro articolo del mio blog.

La storia è presto raccontata: la moglie di Crowe è accusata di aver ucciso la sua capa in ufficio. Fosse in Italia (vedi caso Franzoni) se ne starebbe tranquilla a casa propria in attesa che il lento e lungo procedimento giudiziario faccia il suo corso. Ma trovandosi in America, la mettono dentro in quattro e quattr’otto e buttano via la chiave. Il marito però la conosce bene, ed è assolutamente convinto della sua innocenza.
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L’americano, con George Clooney

Qualche tempo fa avevo letto di un film realizzato per promuovere i territori colpiti dal terremoto d’Abruzzo: the American. Spinto dalla curiosità, ho deciso di noleggiarlo, anche per capire se quelli che in rete ne parlavano “male” avessero ragione o meno. C’è da dire che i film con Clooney sono spesso diversi dal solito, suppongo per volontà dell’attore, che accetta soltanto parti dove si parla poco e si lascia molto spazio all’intuizione dello spettatore. Che si trova a colmare dei vuoti narrativi degni dell’edizione speciale della Settimana Enigmistica. Ricordo che abbiamo provato una sensazione analoga alla fine di Solaris, Tra le nuvole e persino Burn after reading, dove almeno il buon Brad Pitt contribuiva a riequilibrare un po’ il tutto. Leggi il resto di L’americano, con George Clooney

Avatar, finalmente l’ho visto anch’io

In questi mesi l’operatore della tv via cavo a cui siamo abbonati (santa Verizon e la sua fibra ottica) ci ha offerto in promozione alcuni canali a pagamento gratis per 3 mesi. Così che anche noi comuni mortali possiamo guardare un po’ di HBO e Showtime, i network che trasmettono film freschi di cinema e serie televisive molto chiacchierate. L’altra sera c’era Avatar, la pellicola che ha dato il via alla nuova moda del tridimensionale sul grande schermo. Oramai, dopo due anni, credo si sia detto praticamente tutto sulla trama, sui personaggi e sugli spilungoni blu di Pandora.

A me il film è piaciuto, e credo che l’atteggiamento “tutto soldi e guerra” degli umani raccontato da Cameron non sia poi così distante dalla realtà: basta guardare alla Francia ed alla Libia, per notare parecchie similitudini, a mio parere. Certo, i libici non sono blu ed alti tre metri (anche se una volta si cantava dei vatussi, che abitano pur sempre da quelle parti), ma l’ingordigia umana, quando si tratta di soldi e dominio delle risorse, è tutt’altro che confinata alla fantascienza. Questo mi mette i brividi.

Stephen Hawking ci racconta l’universo

I secchioni più incalliti di certo non si saranno domandati chi sia Stephen Hawking, dopo aver letto il suo nome nel titolo qui sopra. Per tutti gli altri… c’è Mastercard, verrebbe da dire 🙂 Oppure c’è il Discovery Channel, almeno qui in America, dove l’astrofisico su una sedia a rotelle spiega con parole semplici e chiare come funziona il cosmo di cui facciamo parte. Un po’ come si sforza di fare da anni la famiglia Angela con le sue trasmissioni educative sui canali Rai (Super Quark c’è sempre?). Nell’Universo con Stephen Hawking è un’oretta di “pura musica” per gli appassionati del genere, e quando posso cerco di non perdermi i nuovi episodi, per soddisfare la mia sete di conoscenza dell’universo. Si va dal destino della Terra ai reattori nucleari, dagli extraterrestri e le loro presunte visite già avvenute nei millenni passati, alle teorie di Einstein. Una delle puntate più belle parlava del nostro inevitabile destino: tra 5 miliardi di anni il Sole avrà bruciato buona parte del suo combustibile e finirà per espandere il suo volume, “mangiandosi” di fatto alcuni dei pianeti che gli girano intorno. Leggi il resto di Stephen Hawking ci racconta l’universo

Salt, una spia russa o americana?

Come forse ricorderai, dietro casa mia c’è un distributore automatico di film a noleggio, uno scatolone rosso che sputa fuori DVD ad un dollaro al giorno. Di tanto in tanto i signori di Redbox, l’azienda che gestisce questi aggeggi, fanno delle promozioni speciali, tipo la possibilità di noleggiare 9 film per tre dollari, che io ovviamente ho colto al volo. Così, long story short, come direbbero gli americani, l’altro giorno ho noleggiato Salt, con Angelina Jolie e Liev Schreiber, di cui m’avevano detto bene qualche settimana fa. Una storia di spie, segreti nazionali, cospirazioni russe contro gli americani e tanta, ma proprio tanta (forse troppa) azione. Già, perché in questa pellicola Angelina parla pochissimo e salta, spara ed ammazza moltissimo. Un po’ un ritorno alle origini per l’attrice resa famosa dalla trasposizione cinematografica di un videogioco come Tomb Raider. T’avverto che nel seguito svelerò alcuni dettagli sulla trama, quindi se non vuoi rovinarti la sorpresa, puoi anche fermarti qui. Leggi il resto di Salt, una spia russa o americana?

A cena con quel cretino di Steve

Io e la moglie, quando si tratta di serie televisive, abbiamo gusti alquanto differenti (tranne in rare eccezioni, tipo il Dottor Casa): a me piace Fairly Legal, lei preferisce The Office, io guardo Lie to Me e lei Gray’s Anatomy, e via dicendo. Sebbene non sia facile noleggiare un film appetibile per entrambi, l’altra sera abbiamo visto A cena con un cretino, con Steve Carell e Paul Rudd (40 anni vergine). Quest’ultimo interpreta, come di consueto, la parte dello sfigato a cui la vita ha servito una buona mano di carte, che però non sono state giocate nella maniera migliore. La trama è presto raccontata: Tim, il protagonista, ha l’occasione di agguantare un’importante promozione al lavoro. A patto di vincere un’insolita gara con i suoi nuovi colleghi dei piani alti: portare l’idiota più “originale” ad una cena organizzata dal grande capo. Un po’ quello che facevano i megadirettori stronz gran farabut di fantozziana memoria. L’occasione sembra mandata dal cielo quando Tim investe per caso Barry, un imbalsamatore di topi morti. Il resto lo lascio scoprire a te, se deciderai di guardare questo film. Leggi il resto di A cena con quel cretino di Steve

Fairly legal, una mediatrice a San Francisco

Da qualche settimana è iniziata una nuova serie tv, che a giudicare dal poco rumore nell’ambiente, non ha riscosso un gran successo di critica. Sto parlando di Fairly Legal, che racconta le vicende di una ragazza che di mestiere fa la mediatrice civile, ovvero cerca di mettere d’accordo le parti prima che si facciano causa e finiscano in tribunale. Si tratta di una serie a cui m’inizio ad appassionare con piacere. La moglie dice che è per via delle fattezze della protagonista, che rappresenterebbe a suo dire il mio ideale di donna, sia fisicamente (non è vero, a me piacciono le bionde!) che caratterialmente 🙂

Io preferisco pensare che sia più per i bellissimi paesaggi di San Francisco, città di cui sono perdutamente innamorato (forse perché non ci ho mai vissuto), che nel telefilm rappresentano quasi un personaggio a sé. Ed anche per il taglio fresco e leggero che gli autori riescono a dare alle storie: basta con medici ed ospedali, basta con dispersi in isole tropicali, basta con la solita fantascienza (addio Heroes, ci mancherai!). Fairly Legal è la buon vecchia semplice vita quotidiana, che ogni tanto riesce a commuovere ed emozionare.

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