due chiacchiere

Archivio degli articoli in camera da letto, pagina 2

Un giorno senza televisione

Dopo la maturità o la laurea, comincia per tutti quella fase della vita in cui la routine diventa una compagna quotidiana, che in genere ci accompagna fino all’età della pensione: sveglia la mattina, bagno, colazione, si esce di casa per andare al lavoro, si rientra verso le 6 di sera, si sbriga qualche faccenda domestica, cena, televisione spaparanzati sul divano (o sotto le lenzuola, per chi ne ha una in camera da letto) e poi a nanna. Per ricominciare allo stesso modo la mattina successiva. In tutto questo, spesso diventa una sfida trovare il tempo e le occasioni per farsi una bella chiacchierata con il partner. Intendiamoci, in genere ci si sente durante l’arco della giornata, via sms, telefonate o più probabilmente email, ma è una conversazione frammentata, più che altro fatta di scambi veloci. E così abbiamo deciso una nuova “tabella di marcia” settimanale, che include due giorni di astinenza dalla tv serale (tanto non c’è nulla che ci interessa). Leggi il resto di Un giorno senza televisione

Per il suo amore

Se segui questo diario da qualche tempo, avrai notato che non mi piace in genere parlare della mia vita privata. Sostanzialmente perché parto dall’idea che della mia cena a base di pasta con le fave non importi a nessuno, mentre la ricetta di quel piatto può essere utile a qualche visitatore occasionale. Ogni tanto trasgredisco a questa regola, ed oggi è certo una di quelle occasioni, visto che la moglie ed io abbiamo appena tagliato il traguardo del secondo anno di matrimonio. Ventiquattro mesi passati davvero in un lampo: mi sembra ieri che partivamo per il viaggio di nozze in Giappone. Vorrei dedicare a questa giornata le bellissime parole scritte da Ninna (e riadattate al maschile) sul suo blog. Leggi il resto di Per il suo amore

Staybridge, un mondo comodo

Mi vengono in mente le parole di Beppe Severgnini in La testa degli Italiani, per iniziare questa recensione: parlando di alberghi del Belpaese, dice infatti che a differenza di quelli americani, i nostri sono la festa del “non standard” in ogni senso. E non posso che dargli ragione: finora mi è capitato di girare una decina di alberghi qui negli Stati Uniti, e la prima cosa che ho notato subito entrando in ognuno di essi è la familiarità dell’ambiente. Dallo stesso profumo (indescrivibile, dolciastro, tendente alla cannella), allo stesso interruttore della luce in camera, posizionato nello stesso punto. Dallo stesso distributore del ghiaccio nel corridoio, alla stessa attenzione per i dettagli. Leggi il resto di Staybridge, un mondo comodo

Notte, sei troppo lieve

Nella zona notte di oggi voglio conservare una poesia che ho trovato su un blog (non più attivo, nda). Mi è sempre piaciuto, nelle sere d’estate, prendere una sedia a sdraio, metterla fuori e perdermi ad ammirare le stelle. Lo facevo sin da quando ero piccolo, ed almeno una volta all’anno ho sempre rinnovato questa tradizione. Fra qualche giorno assisteremo alla pioggia di stelle cadenti pronte a raccogliere tutti i desideri che esprimeremo, ed allora nulla di meglio che citare una poesia sulla notte. Leggi il resto di Notte, sei troppo lieve

Io l’ascolto mentre canta

Spero di non urtare la sensibilità di nessuno pubblicando, doverosamente nella zona notte, un altro spunto che viene dai gruppi di discussione. Come già detto nell’articolo In vino veritas, sono un lettore (non troppo assiduo, per ovvi motivi di tempo) di alcuni gruppi che affrontano temi “impegnati”, qual è ad esempio quello dei sentimenti: it.discussioni.sessualità. Nel lontano 2000, l’utente Asimov pubblicò un intervento di quelli che mi hanno fatto riflettere. Leggi il resto di Io l’ascolto mentre canta

Insegnare l’inattualità

Da tempo non scrivo qualcosa nella “zona notte” del mio appartamento virtuale. Oggi voglio copiare qui un articolo di più di due anni fa scritto dal mio amico Matteo. Che ora ha avuto una splendida bimba, e chissà se adesso avrà ancora quelle preoccupazioni.

La mia preoccupazione, in fondo, è questa: come farò ad educare i miei figli ad essere inattuali dentro all’attualità? L’inattualità che ho in mente è proprio un qualcosa a metà strada tra lo stile, la cultura ed il messaggio evangelico. Cioé, insegnare ad essere nel mondo senza appartenervi, forse. Maternità e paternità sono qualcosa di così radicalmente pervasivo, forse noi la intendiamo così, e qualcuno potrebbe muoverci mille obiezioni. Eppure, spesso non si vede. E a noi, anti-attuali, ci suona sempre un po’ strano…

Un buon albergo sul mare

Il Radisson Hotel di San Francisco è stato per una settimana il mio punto di riferimento, durante la gita sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Già in passato ho recensito, nel bene e nel male, gli alberghi dove sono stato, quindi perché non continuare questa piacevole tradizione? Parto subito con la conclusione: impressione molto positiva, nel complesso. Ambiente molto accogliente, a due passi dal mare, con connessione alla rete senza fili gratuita. Le altre “amenità” erano nella media: forno a microonde, frigobar, lettone “king size” (che in America è la dimensione più grande che c’è per un matrimoniale), macchinetta per il ghiaccio nel corridoio. Unica pecca, comune a molti hotel d’oltreoceano, che ho notato: la colazione non inclusa nel prezzo. Per noi europei è quasi un’assurdità, ma così è, se vi pare. Il prezzo era intorno ai cento dollari a notte, che per gli europei è davvero poco! Considerando che ho pagato la stessa cifra per una camera schifosa a Napoli, pochi mesi fa. Leggi il resto di Un buon albergo sul mare

Il gioco dei letti, piccolo record

Tirando le somme di queste vacanze appena trascorse, ieri sera la moglie ed io ci siamo messi a fare un giochino stupido, ma divertente: la conta dei letti. Ovvero in quanti differenti abbiamo dormito nel corso del 2007. Partendo da quello dell’albergo in cui ho dormito a Roma in occasione del mio primo BarCamp, fino all’ultimo dei miei amici in Trentino, ne abbiamo contati ben 14 a testa. Praticamente più di un cambio di letto al mese, credo sia un record per una persona “normale” che non si sposta di giaciglio “per mestiere” (che hai capito, intendevo i rappresentanti di prodotti). Tu saresti in grado di offrire di più?

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