due chiacchiere

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Lo sapevo che i palestinesi, prima o poi…

Sulla situazione in Israele non si può giustificare chi si esprime come hanno fatto certi cretini alcuni giorni fa, con buona pace degli esponenti politici che li sostengono. Ovviamente l’aggressione di Hamas non può essere condonata in alcun modo, quando ci sono centinaia di morti in ballo. Ma da uomo qualunque che cerca di evitare quanto più possibile la stampa mainstream, devo dire che una reazione del genere da parte dei palestinesi era solo questione di tempo. Perché se dopo l’elezione del governo Meloni, gli israeliani si sono stracciate le vesti gridando al fascismo, praticamente nessuno ha detto una parola dopo l’ennesima rielezione di Beniamino Netanyahu, che avrebbe chiaramente portato uno sbilanciamento a destra della gestione della complessa situazione con i palestinesi. Gli osservatori politici continuavano a suonare i loro campanelli d’allarme come Cassandre inascoltate, ma la comunità internazionale (specialmente quella guidata dall’Addormentato, altrimenti noto come presidente americano), continuava a far finta di nulla. Insomma, si guardava alla proverbiale pagliuzza ignorando la trave che la maggioranza degli israeliani avevano conficcata nel proprio occhio. Leggi il resto di Lo sapevo che i palestinesi, prima o poi…

Si fa presto a criticare gli altri

Per la lezione d’inglese di oggi alleneremo la nostra capacità di comprendere un interlocutore che ci racconta una storia. Per unire l’utile al dilettevole, ho scelto un video motivazionale: un professore che, facendo finta di sbagliare una delle equazioni che scrive alla lavagna, usa quell’espediente per insegnare ai suoi studenti come il mondo intorno a loro faccia presto a puntare il dito contro gli errori che di sicuro faranno nella vita, ma sarà meno solerte nel lodare le cose positive. D’altro canto è una delle caratteristiche tipiche di tantissimi forum in rete, ed ovviamente dei social: dal sarcasmo velato all’odio gridato, la negatività ha oramai preso il sopravvento un po’ dappertutto. Ognuno di noi, nel nostro piccolo, può ancora far qualcosa per cambiare questo sentimento che pervade la rete. Seguendo, appunto, i consigli del professore. Ah, per aiutarti, il video è fornito di sottotitoli sia in inglese che in italiano. Leggi il resto di Si fa presto a criticare gli altri

In palio un codice omaggio per Canva

Premetto che, come non capitava da parecchi anni, questo post è sponsorizzato dall’azienda di cui parlerò nel seguito. Qualche settimana fa sono stato contattato da una delle responsabili marketing della società Canva. Mi chiedeva se fossi interessato ad un codice omaggio per provare il loro servizio aziendale Canva Teams. Così mi è venuta in mente l’idea di rispolverare una cosa che, negli anni d’oro della blogosfera italiana, andava particolarmente di moda: i contest (che a chiamarli concorsi a premi è meglio di no, perché si potrebbe incorrere in guai con la legge). In cui metto in palio il codice gentilmente donatomi, regalandolo ad un lettore che lascerà un commento qui sotto descrivendo il modo in cui userebbe il codice stesso. Tra i partecipanti, il vincitore verrà estratto a sorte usando il servizio Random.org, assegnando un numero sequenziale in ordine di apparizione dei commenti. Il contest si chiude il 31 Ottobre. Leggi il resto di In palio un codice omaggio per Canva

Colonialismo ed immigrazione clandestina

Leggevo l’altro giorno una poesia di Daniele sulla notizia dei cinquemila euro che gli immigrati clandestini possono pagare per essere liberi. Ciò che i governi fanno finta di dimenticare è che la situazione di disperazione di queste popolazioni a cui assistiamo oggi è il risultato del colonialismo inglese e francese degli ultimi cento anni, a cui si sono poi aggiunti gli americani, con il loro spavaldo desiderio di andare in giro per il mondo ad imporre quella che loro chiamano democrazia. Guardiamo a cosa è successo in Libia dal 2011, quando Gheddafi è stato tolto di mezzo ed il Paese è stato bombardato dalla Nato incessantemente per più di un anno. Già all’epoca dicevo che era un errore colossale, che ci stavano imbrogliando quando ci raccontavano che Gheddafi era il “cattivo” e che andava ucciso. Fast forward 12 anni, non mi ero sbagliato di molto. La verità è che lui voleva creare una confederazione di stati africani, e questo non piacque agli Stati Uniti ed alla NATO, e così fu fatto fuori. Però in pochi sembrano interessarsi a come oggi è ridotto il Paese. Ho persino visto un documentario dove mostravano come in Libia si vendono schiavi. Già, nel 2023 esistono persone che vendono altre persone come schiavi. Leggi il resto di Colonialismo ed immigrazione clandestina

Cucinando nella pace dei boschi

Il video che ti propongo oggi è in realtà un’astuta campagna pubblicitaria organizzata da una piccola azienda che fabbrica coltelli nello Utah, uno di quegli stati quadrati nell’America occidentale, a due passi da Las Vegas. Invece che mettere in piedi la solita televendita di coltelli dello chef Tony (qualcuno lo ricorda ancora?), questi hanno pensato di lanciare un canale YouTube di cucina in mezzo alla natura. Lo chef si porta tutti gli strumenti, ciotole, scodelle, taglieri, per la maggior parte naturali, ovvero ricavati da pezzi di legno o pietre, si mette vicino ad un ruscello per avere l’acqua, e comincia a prepare gli ingredienti per la pietanza del giorno. Ovviamente i coltelli sono messi in bella mostra, ma sempre in maniera semplice e armoniosa con il video. Ah, se ti stai chiedendo se questo sia un post sponsorizzato, la risposta è no 🙂 Semplicemente mi è piaciuta l’idea del loro ufficio marketing, e poi guardare quei video è molto rilassante, dopo una lunga giornata a combattere contro codici sorgente e diavolerie informatiche. Leggi il resto di Cucinando nella pace dei boschi

Perché a Google questo blog non piace più?

Una volta ero ossessionato dalle statistiche di accesso, tanto che avevo persino creato un plugin per WordPress per tracciare quanti più dati possibili sui miei visitatori. Ero giovane ed avevo molto più tempo a disposizione e meno responsabilità sulle spalle 😉 Oggi ho a malapena tempo per scrivere qualche post qui e là, figuriamoci andare a spulciare ogni giorno quanti click ha generato il mio blog. Anche perché l’euforia della blogosfera è oramai scemata da tempo, e Blogville conta solo pochi irriducibili appassionati che resistono nonostante tutto. Però ogni tanto mi piace andare a dare un’occhiata al pannello di Google Search Console per vedere che si dice di bello e capire se ci sono problemi da sistemare. L’altro giorno, guardando il grafico che tiene traccia di quante volte Google ha mostrato il mio sito tra i risultati di una ricerca, ho notato il lento declino da un anno a questa parte. Leggi il resto di Perché a Google questo blog non piace più?

La migliore gerontocrazia americana

Per coloro che si lamentano di avere Giorgia Meloni come Presidente in carica, vorrei solo ricordare che noi qui in America abbiamo il Rimbambito che oramai non riesce neppure a mettere due parole in fila ad una conferenza. Così rincitrullito che il suo stesso staff deve interrompere il discorso ancora prima che sia finito. Ma si può assistere ad uno spettacolo più triste di questo? E voi vi lamentate di Giorgia Meloni? Il solo pensiero che la prossima presidenza potrà essere affidata a questo bacucco oppure all’abbronzato arancione mi fa venire il voltastomaco. Non era certo questa l’America che sognavo quando sono emigrato dall’Italia 15 anni fa.

Ad un anno dalle elezioni politiche

Quasi quasi stentavo a credere che fosse già passato un anno dalle elezioni politiche italiane. All’epoca ho scritto uno dei post più controversi della storia di questo blog, che mi è costato, stando alle statistiche d’accesso, più di qualche visitatore abituale 😝. In quest’anno, il governo è passato dall’infanzia alla maturità abbastanza velocemente, e mentre a sinistra non si intravede nessuna alternativa valida in grado di catturare il consenso degli elettori, la presidente Meloni ha saputo incarnare quell’ago della bilancia tra le posizioni estreme di Salvini e di alcuni dei loro ministri, e quelle moderate di Forza Italia, adesso alla ricerca di una nuova identità, dopo la scomparsa del suo fondatore. Ancora ricordo con un sorriso l’inondazione di messaggi in rete di coloro che si strappavano i capelli gridando “fascismo!”, premonendo chissà quali scenari apocalittici per il Belpaese. Che ovviamente non si sono neppure lontanamente verificati. Leggi il resto di Ad un anno dalle elezioni politiche

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