due chiacchiere

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Diner: il ristorante dove si mangia di tutto

Ho pensato di concludere questa settimana a tema culinario portandoti in giro con me per il Paese a stelle e strisce. Capita spesso di vedere nei film americani il protagonista andare a mangiare in un locale con i tavoli disposti perpendicolarmente alla vetrina, e panchine con schienali alti a separare ogni gruppo. Si tratta dei cosiddetti diner, ristoranti che servono spesso un lunghissimo elenco di pietanze, dalle famose pancakes (altrimenti note come frittelle?) alle insalate, dagli hamburger al milkshake. Informali e caratteristici, hanno radici che risalgono alla fine del 1800, quando i primi imprenditori del Far West inventarono carrozze ambulanti per sfamare le persone nei villaggi che nascevano come funghi. Da allora, i diner sono diventati una vera e propria istituzione nella storia della cultura gastronomica degli Stati Uniti, e per questo sono spesso immortalati in film e serie televisive. Per noi ragazzi cresciuti negli anni Ottanta all’ombra del Drive In e dei telefilm a stelle e strisce, il diner per definizione è sicuramente quello immortalato nella serie Happy Days, dove Fonzie ed i suoi amici passavano le serate a parlare del più e del meno. Leggi il resto di Diner: il ristorante dove si mangia di tutto

Peperoncini sott’olio senza botulino

Come ho raccontato in altre occasioni, dopo il liceo in Sicilia, decisi che la mia passione erano i computer, e seguendo il consiglio di alcuni amici, mi iscrissi alla facoltà di Informatica all’Università di Pisa. Lì trovai un appartamento in affitto in pieno centro, ed incontrai per la prima volta il mio coinquilino calabrese amante di peperoncini e nduja. Nel corso dei mesi, dall’alto della sua esperienza culinaria piccante, Giuseppe mi introdusse alle varie specialità della sua regione, tra cui un buonissimo olio aromatizzato al peperoncino e basilico, che lui aggiungeva sapientemente ai 250 grammi di pasta al sugo che si cucinava per cena. Così mi feci spiegare la ricetta, che da allora è diventata una mia tradizione personale: ogni estate compro una piantina di peperoncini piccanti ed una di basilico, ed a fine stagione preparo anch’io quest’olio magico da consumare poi durante i mesi invernali sulla pizza, sulla pasta ed insieme ad altre pietanze. All’inizio mi ci sono voluti alcuni anni di prova, quando mi sono reso conto che il mio amato olio avrebbe potuto uccidermi. Eh già, non molti sanno che certe conserve, se non fatte con i giusti criteri, possono sviluppare una tossina molto pericolosa, il botulino. Eccoti allora la mia ricetta per evitare di finire al pronto soccorso. Leggi il resto di Peperoncini sott’olio senza botulino

Luigi Scotti, chef in famiglia

Non posso credere che sia già passato un anno e mezzo da quando ho scritto di un simpatico nonnino italo-americano, il signor Pasquale Sciarappa, che condivide le sue ricette su YouTube, grazie al supporto dei nipoti tecnologici. Si vede che l’algoritmo della piattaforma di Mountain View ha capito che mi piacciono questi influencer casarecci, perché nel tempo ha cominciato a propormene altri. Come ad esempio Luigi Scotti, un cuoco napoletano emigrato in Germania, dove si vanta di far conoscere ai crucchi le vere prelibatezze della cucina partenopea. A differenza del suo connazionale residente nel New Jersey, Luigi condivide video in cui si diverte a commentare le pazzie degli americani in cucina, come questa ragazza che pensa di poter fare la pasta in casa partendo dalla pasta in scatola. Ma i video più divertenti sono quelli in cui commenta le doti culinarie degli indiani. Le risate sono garantite. Leggi il resto di Luigi Scotti, chef in famiglia

Addormentarsi con la meditazione

Siamo oramai nel pieno dell’autunno, le giornate si sono accorciate notevolmente, ed il caldo sole dell’estate sembra, almeno qui nel New Jersey, un lontano ricordo. Di tanto in tanto mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte, spesso verso le 3 del mattino, e di non riuscire a riprendere sonno. Così quando l’insegnante del corso di meditazione che sto seguendo in questi giorni ha parlato proprio di questo argomento, non potevo non prendere appunti. Ci ha mostrato una tecnica che può aiutare a tranquillizzare la mente e rilassare il corpo per prepararsi al sonno, concentrandosi sulle parti del proprio corpo. Allora ho pensato di condividerla qui sul blog, per dare una speranza a coloro che soffrono dello stesso problema. Leggi il resto di Addormentarsi con la meditazione

Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Tante cose nel Paese a stelle e strisce, negli ultimi anni, sono diventate appannaggio di questo o quel partito politico in maniera spesso estrema e senza possibilità di confronto dialettico. Democratici e repubblicani sembrano seguire un copione scritto da chissà chi, ogni volta che interagiscono su un determinato argomento. Le auto elettriche sono uno dei tanti esempi di questo fenomeno: spesso mi sono imbattuto in post su Facebook dove masse di boomer di destra recitano la solita litania di motivi per cui le detestano, vantandosi dei loro SUV da 5000 cc turbo aspirati che consumano un litro di benzina ogni volta che tocchi il pedale dell’acceleratore. Uno degli argomenti che spesso tirano fuori è quello dell’inadeguatezza dell’infrastruttura di distribuzione dell’elettricità, e del fatto che se tutti avessimo un’auto elettrica, il sistema collasserebbe nel giro di pochi minuti. Leggi il resto di Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Ancora sui nomi inglesi divertenti

Durante il periodo di Halloween, la figlia undicenne, che gioca a calcetto da quando aveva 4 anni, ha partecipato ad un torneo provinciale a tema. Alla fine della prima partita, ci siamo fatti due passi tra i vari campetti decorati per la ricorrenza. In un angolo a bordo campo c’erano alcune lapidi divertenti con nomi di improbabili deceduti, come Rustin Peece (rest in peace, riposa in pace), Will B. Back (will be back, torno subito), M. T. Box (empty box, scatola vuota) e Ricky D. Bones (rickety bones, ossa traballanti). E così mi è venuta l’idea per la curiosità a stelle e strisce di oggi. Per i più distratti, ne avevo già parlato undici anni fa. Quindi mi sembrava giusto fare un piccolo ripasso, e magari aggiornare la lista. Leggi il resto di Ancora sui nomi inglesi divertenti

La sirenetta e le stelle marine

Un filone di meme sulla rete è quello della ragazza che sta cercando di prendere sonno, ma il cervello le pone una domanda curiosa che finisce per scaturire nella poveretta una valanga di pensieri che non la faranno più addormentare. D’altro canto, a chi non è capitato di essere ben avvolti tra le coltri al calduccio, e di avere tutte le intenzioni di cadere tra le braccia di Morfeo, mentre la mente continua imperterrita a pensare le cose più assurde? Beh, per finire questa settimana con un po’ di allegria, ho deciso di conservare sul blog una delle vignette che mi sono capitate tra le mani sui social, e di usarla per la lezione d’inglese di oggi. Se hai bisogno di qualche chiarimento, non esitare a battere un colpo nei commenti qui sotto 😅. Leggi il resto di La sirenetta e le stelle marine

Ho chiuso il mio profile LinkedIn

Che io sia sempre stato un po’ allergico ai social non è una novità. Sin dagli albori di questi mezzi di comunicazione, non ho mai usato i miei account su quelle piattaforme in maniera attiva. L’unico che continuavo ad usare sporadicamente era LinkedIn, per tenermi in contatto con vecchi colleghi, e sapere cosa si facesse di bello nei posti in cui avevo lavorato in passato. Però ultimamente m’ero stufato dei continui post “Congratulati con tizio e caio per aver cominciato un nuovo lavoro nell’azienda super figa mega giga”. Mi sono reso conto che, a parte ricevere offerte di lavoro da recruiter senza scrupoli, la piattaforma aveva smesso di avere un valore tangibile per i miei interessi, ed era diventata più che altro una perdita di tempo, un ennesimo feed intestinale digerito in fretta e senza nessun coinvolgimento. Così ho deciso di staccare la spina. Secondo te, questo social ha ancora un valore?

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