Nonostante i suoi tanti pregi ed i benefici per il nostro lavoro di professionisti del web, la Reperibilità è sempre fraintesa, o peggio del tutto trascurata. In genere ci lasciamo coinvolgere dalle altre discipline, e così finiamo per non darle importanza. Forse la teniamo a mente, quando sviluppiamo un nuovo progetto, ma oramai nel nostro immaginario la consideriamo negativamente associandola alla zia SEO. Comunque sia, alla fine la povera Reperibilità viene lasciata al suo destino, semplicemente non riusciamo a capirla e non siamo in grado di collocarla opportunamente nel nostro processo di sviluppo. Leggi il resto di La reperibilità mi fa guadagnare?
Archivio degli articoli in accessibilità, pagina 5
Tu puoi salvare la reperibilità
Tutti sembravano avere il loro posto nel ciclo di vita del progetto presso l’agenzia di web design. Tutti tranne Reperibilità. Di tanto in tanto qualcuno notava il suo valore aggiunto, analizzando un progetto, ma invece di darle l’attenzione che si meritava, ad esempio investendo su di lei, la incaricavano di portare i soldi guadagnati alla zia SEO. Questa aveva compassione di lei, la stringeva a sé e la nutriva tutto il giorno con tante gustose parole chiave. Finì per trascorrere così tanto tempo da zia SEO, che tutti iniziarono a confondere le due: Reperibilità è diventata SEO, dicevano tutti. Così le davano sempre meno importanza. Leggi il resto di Tu puoi salvare la reperibilità
Reperibilità, chi era mai costei
C’era una volta, in una agenzia di web design, una ragazza triste, di nome Reperibilità. Era una ragazza di gran cuore, seria ed affidabile, sempre pronta ad aiutare le persone:
- a trovare i siti che cercavano
- a trovare i contenuti all’interno di dato sito
- a riscoprire il valore di quei preziosi contenuti
Reperibilità usava, senza badare al risparmio, il suo grande talento per pianificare, scrivere e gestire il codice, al fine di creare siti web che potessero connettere la domanda e l’offerta di informazioni. Sebbene Reperibilità avesse una grande famiglia intorno, si sentiva sempre molto sola, quasi come una piccola orfana: le sue sorellastre ed i suoi fratellastri finivano sempre per assumere la parte del leone, nell’attirare l’attenzione della gente dell’agenzia. Leggi il resto di Reperibilità, chi era mai costei
I non udenti possono telefonare
Ebbene si, è quello che succede qui negli Stati Uniti, dove da anni una delle più grandi compagnie telefoniche americane ha attivato un servizio di traduzione istantanea apposito. In breve una persona non udente, usando il suo normale programma per chiacchierare (in genere AIM), si connette con un operatore telefonico, gli fornisce il numero di telefono da chiamare, poi scrive quello che vuole dire al destinatario, e l’operatore (una persona, non una macchina) pronuncia quelle frasi. Viceversa, quando il destinatario parla, l’operatore scrive le frasi sul programma di chat, in modo che il mittente possa leggerle. In Italia hanno fatto fior fior di leggi sull’accessibilità, ma eccola la solita differenza tra Europa e Stati Uniti: fatti, non parole (o almeno, anche quelle in questo caso). Leggi il resto di I non udenti possono telefonare
Usare al meglio i collegamenti
La presenza dei collegamenti “Leggi il resto”, associati ad una notizia, è oramai entrata nell’uso comune, in molti siti accessibili e non. La buona pratica consiglia di associare a questi collegamenti, un testo che descriva di cosa si sta per leggere il resto: generalmente si riporta la dicitura “leggi il resto del” a cui segue il titolo dell’articolo. Dai riscontri ricevuti nelle scorse settimane, pare però che quest’approccio sollevi non poche difficoltà per i disabili che visitano siti così fatti. Anche questo blog riproduce l’errore, e sarà mia cura eliminarlo quanto prima. Leggi il resto di Usare al meglio i collegamenti
Errori di accessibilità
L’omino accessibile seduto sulla mia spalla mi tormenta da alcune settimane perché ha notato che da tempo non affronto più argomenti legati all’accessibilità: devo dargli ragione, ma a parziale discolpa posso dire che ultimamente la delusione per come vanno le cose in questo settore, mi ha tolto l’entusiasmo iniziale. Guardo in giro molti siti istituzionali (alcuni fatti anche con il mio contributo) e trovo tanti errori, dai più banali a quelli davvero gravi, che si fanno beffa della legge e della comunità. Ecco che oggi, prendendo spunto da un articolo di Trenton Moss, voglio proprio parlare degli strafalcioni più diffusi. Leggi il resto di Errori di accessibilità
Istituzioni poco accessibili
Che i palazzi della burocrazia nazionale fossero dei luoghi inaccessibili ai più, non è una novità: quello che succede dietro le quinte di uffici pubblici e società di servizi, sebbene sia noto per “diceria”, non lo si può andare a vedere di persona. Ora persino i siti delle pubbliche amministrazioni seguono questa filosofia di pensiero, ed invece che semplificare l’interazione tra cittadino ed ente erogatore, la rendono difficile e burocratizzata. Ma non si tratta di una mia impressione personale: a dirlo è l’Università di Udine, che annualmente analizza lo stato dei fatti per i principali siti istituzionali. Leggi il resto di Istituzioni poco accessibili
Un master in accessibilità
Se abiti dalle parti di Torino, hai già una laurea e vorresti approfondire i temi legati all’accessibilità del web, allora questa iniziativa fa proprio al caso tuo: l’Università di Torino, in collaborazione con il COREP, lancia il primo Master in progettazione di siti accessibili ed usabili per la pubblica amministrazione. Si tratta, effettivamente, di un “territorio inesplorato” all’interno del quale nei prossimi anni si giocheranno partite importanti. Anche se, e parlo per esperienza personale, spesso le amministrazioni dello Stato sono sorde a questo genere di esigenza, tant’è che ad oggi si sfiora la sufficienza, guardando la media italiana. Leggi il resto di Un master in accessibilità