due chiacchiere

Archivio degli articoli in salotto, pagina 49

Con quale coraggio, mi chiedo

In questi giorni la Radio Televisione Italiana sta martellando il popolo del Belpaese con la sua pubblicità sul rinnovo del canone di abbonamento alla televisione. Scrivono (ma per decenza non dicono, se ci hai fatto caso) che sono necessari ben 106 euro per essere in regola con la legge. Ma con quale coraggio si può chiedere ad un precario che paga il mutuo di scucire centosei eurozzi che saranno usati dai famosi per la prossima edizione dell’Isola? Ci vuole una bella faccia tosta a mantenere una tassa di 75 lire per i terremotati dell’Irpinia su ogni litro di benzina, e poi a chiedere ad ogni Italiano un decimo del suo stipendio per pagare il profumato compenso del Direttore Generale della televisione pubblica. Leggi il resto di Con quale coraggio, mi chiedo

Sessant’anni e non li dimostra

Il primo gennaio del 1948 entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, un documento in cui erano state raccolte le leggi che avrebbero consentito alla neonata nazione di progredire ed affermarsi come soggetto unico a livello internazionale. Di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta: dal periodo di ripresa economica del dopoguerra, fino alla caduta del sistema dei partiti degli anni ottanta. Ma nella scuola del terzo millennio italico, viene ancora insegnata la base del nostro sistema istituzionale? Oppure davvero il sentimento nazionale è spesso sotterrato dalla paura di essere etichettati come “fascisti” o estremisti nazionalisti? Leggi il resto di Sessant’anni e non li dimostra

I buoni propositi per il 2008

Ogni anno è ormai tradizione da queste parti, che io faccia una breve riflessione pubblica sulle buone intenzioni da mettere in pratica nei 365 giorni (anzi 366 e sei ore in questo caso) che verranno. Tirando anche le somme su com’è andata con quelle elencate l’anno scorso. Ad esempio avrei voluto riprendere a fare sport o dare un’impronta più tecnica a queste pagine: nulla di fatto in entrambi i casi, visto che specialmente per il secondo, ho scoperto che la maggior parte delle visite riguardano l’argomento culinario, quindi la vocazione tecnica sarebbe stata uno spreco di forze. Leggi il resto di I buoni propositi per il 2008

Sempre peggio, povera Italia

La dolce vita è diventata acida, visto che l’Italia sembra essere vecchia e povera. Non sono parole mie, ma il titolo di uno degli articoli del Times più discussi degli ultimi tempi. Il confronto con la Spagna, condotto in questo interessante intervento, pone il Belpaese in una condizione di inferiorità su molti fronti. Già in tempi non sospetti, sottolineavo come il sorpasso del Paese della corrida nei confronti dello Stivale, sia una realtà concreta e tangibile. Basta andare in Spagna o in Francia, per toccare con mano la vera democrazia, il rispetto reciproco, l’unità nazionale. Oppure per scoprire che Zapatero regalerà da Gennaio un dominio internet a tutti i ragazzi spagnoli che ne faranno richiesta. Mentre da noi la benzina costa 40 centesimi in più ed il progresso tecnologico è nelle mani di “baroni” universitari fin troppo attaccati alla propria poltrona, per dar spazio ai giovani ricercatori.

Un Natale commerciale

Ieri sera un nostro nipotino partecipava alla recita natalizia in chiesa, così la sua mamma ci ha invitati ad assistere. Lui ed i suoi compagni di catechismo per quasi due ore hanno cantato, recitato poesie, inscenato brevi dialoghi. Alla base di tutto c’erano, com’è facile immaginare, le parole “pace e amore”, declinate in ogni contesto sociale. Peccato che molti spettatori erano più intenti a chiacchierare e riprendere i propri figli chiassosi, che ad ascoltare il messaggio che questi ultimi avevano preparato con tanto impegno. Leggi il resto di Un Natale commerciale

Una società in putrefazione?

Qualche giorno fa, il Centro Studi sugli Investimenti Sociali (meglio noto come Censis) ha pubblicato l’annuale rapporto sull’andamento della società del Belpaese. I giornali hanno dato risalto immediatamente alla nota negativa presente nel documento: quella della poltiglia sociale. Già, secondo i mezzi di “condensazione” dell’informazione, il Censis dice che siamo oramai incapaci di riconoscerci come unità nazionale, identificandoci come (le parole sono prese dal comunicato stampa) un insieme inconcludente di “elementi individuali e di ritagli personali” tenuti insieme da un sociale di bassa lega. Peccato che qualche riga prima, lo stesso comunicato tiene a precisare che “oggi si può confermare una visione positiva: sia perché cresce nelle imprese la qualità delle strategie competitive, sia perché si va allargando la base territoriale dello sviluppo” in ogni settore. Leggi il resto di Una società in putrefazione?

L’italiano delle donne

Le feste si avvicinano: lo stress da corsa ai regali già ci sta uccidendo, la benzina che scarseggia nel serbatoio della macchina ci fa maledire gli autotrasportatori? Allora consoliamoci con un po’ di sano umorismo: come interpretare le frasi delle donne.

  • Si = No
  • No = Si
  • Forse = No
  • Mi dispiace = Ti dispiacerà
  • Abbiamo bisogno = Voglio
  • Decidi tu = La decisione giusta dovrebbe essere ovvia
  • Fai come ti pare = La pagherai in seguito
  • Dobbiamo parlare = Ho bisogno di lamentarmi di qualcosa
  • Certo, fallo pure se vuoi = Non voglio che tu lo faccia

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Un misuratore di affidabilità

Ti è mai capitato di dover acquistare o vendere un oggetto di valore con un privato, oppure di fare lunghe file all’aeroporto per il controllo al metal detector? Oppure ancora di dover fornire le tue credenziali a qualcuno, affinché possa “misurare” la tua affidabilità? A me si, tante volte: ed ogni volta mi rendo conto di quanto sia difficile mostrare a chi mi trovo di fronte che lui di me si può fidare, perché sono una persona “per bene” e non un ladro pronto a fregarlo al primo passo falso. Prendendo spunto dalla categorizzazione dei blog lanciata qualche giorno fa da Matteo, pensavo a quanto sarebbe bello avere un documento da poter esibire, in cui sia scritto il proprio livello di affidabilità. In aeroporto non si farebbe più la fila e gli affidabili passerebbero senza controlli, al colloquio di lavoro il dirigente saprebbe subito che mi sono fatto una reputazione negli anni. Leggi il resto di Un misuratore di affidabilità

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