due chiacchiere

Archivio degli articoli in angolo pc, pagina 11

Un algoritmo per comprare criptovalute

Sebbene la mia educazione universitaria sia passata tra le classi del corso di laurea in Informatica, mi è sempre piaciuto curiosare tra le altre discipline, specialmente quelle di carattere economico-aziendale e finanziario. Con l’avvento delle criptovalute, di cui già parlavo in tempi non sospetti e delle piattaforme per l’acquisto e la vendita online di queste merci virtuali, ho deciso l’anno scorso di unire le due passioni, e con la scusa di voler imparare il linguaggio di programmazione Python, mi sono messo a scrivere un piccolo algoritmo che si collega ad uno dei mercati di criptovalute disponibili qui in America, analizza l’andamento del mercato, ed in base alle osservazioni della sua rudimentale analisi tecnica, decide di comprare o vendere predefinite quantità di monete virtuali. Certo, non è ai livelli dei sistemi di intelligenza artificiale che macinano milioni di transazioni al secondo, analizzando le notizie, i social e quant’altro per capire se è il caso di vendere o comprare, ma qualche spicciolo me l’ha fatto guadagnare. Leggi il resto di Un algoritmo per comprare criptovalute

Ma tu la fai la raccolta differenziata dei link?

Proseguono le mie incursioni da topo di biblioteca digitale alla caccia di contenuti da ripulire, aggiornare, importare o semplicemente consegnare all’eterno oblio. Il mio lavoro, devo ammetterlo, è reso meno tedioso da un fedele aiutante, il plugin Broken Link Checker, che ogni paio di giorni analizza tutti i collegamenti uscenti presenti nei vecchi articoli e commenti, e mi segnala eventuali problemi di server non trovato e via dicendo. Nel giro di quasi tre settimane, ho già messo a posto alcune centinaia di collegamenti, con circa 700 (and counting) ancora in attesa di essere verificati. Certo, con tutti i blog spariti in questi anni, è una strage di link rotti. Allora mi è sorta la domanda: ma gli altri veterani della blogosfera che ancora conservano articoli di quasi un ventennio fa, si curano di far pulizia tra il ciarpame accumulato in tutto questo tempo? E sono andato a curiosare a casa dei vicini virtuali, scoprendo che alcuni usano soluzioni drastiche, cancellando completamente i vecchi articoli, altri mettono un avviso ai lettori, altri ancora rimuovono solo i commenti agli articoli datati, tagliando la proverbiale testa al toro. E tu cosa fai?

Dodici mesi, dodici vestiti

Una delle caratteristiche che il nuovo tema del sito ha ereditato dal suo predecessore è la rotazione mensile di colori e sfondo. Ricordo ancora quando annunciai per la prima volta questa piccola rivoluzione nella mia casetta virtuale, realizzai persino un video (molto amatoriale) per l’occasione. In omaggio ai tempi d’oro, ho deciso di preservare alcuni degli stili originali (Gennaio, Luglio, Settembre e Novembre), ed ho rinnovato gli altri. Ho anche cambiato idea sul fatto di non voler rilasciare il codice sorgente del tema: sebbene sia ancora convinto che per spiccare nel web bisogna cercare di essere originali sia nell’aspetto che nei contenuti, nel desolato panorama blogosferico di oggi non ha più senso essere così guardinghi, ed è meglio seguire lo spirito dell’open source che mi ha sempre guidato in tanti altri progetti, secondo cui la conoscenza dovrebbe essere un bene comune. Se vuoi, puoi dare una sbirciatina ai colori degli altri mesi aggiungendo ?colors=nome-del-mese-in-inglese all’indirizzo di qualsiasi pagina (ma non dirlo a nessuno, mi raccomando). Si accettano suggerimenti e critiche sulla collezione che ho creato. Leggi il resto di Dodici mesi, dodici vestiti

Dieci anni di Google Wallet

Durante le incursioni serali nel mio archivio digitale, mirate a ripulire i vecchi video, sto riscoprendo un sacco di roba, e rileggo con piacere l’emozione che provavo quando veniva lanciato un nuovo luccicante servizio. Come Google Wallet, di cui scrivevo più o meno dieci anni fa. A quei tempi le aspettative per una rivoluzione del commercio mondiale sembravano davvero tante. Io avevo ricevuto da poco il mio primo smartphone aziendale, e non vedevo l’ora di usarlo con questa nuova tecnologia. Non so in Italia, ma qui dieci anni dopo le cose non sono cambiate poi così tanto. Stando ad una ricerca di Pew, gli americani ancora sembrano prediligere il contante per i loro acquisti, seguito da carte di credito e bancomat. Le transazioni online, rispetto al decennio scorso, ovviamente fanno la parte da leone oggi, con buona pace di coloro che odiano Amazon e Bezos. Tuttavia, lo studio di Pew ha anche scoperto che, di generazione in generazione, i consumatori rimangono scettici nei confronti dell’uso del telefonino per i pagamenti in negozio. Leggi il resto di Dieci anni di Google Wallet

Giochiamo al piccolo archeologo digitale

Ora che il tema del sito ha raggiunto una certa stabilità estetica, posso iniziare la seconda fase dei lavori di ristrutturazione, e dedicarmi alla pulizia dei contenuti. Eh già, perché dopo tutti questi anni, le tecnologie del web sono cambiate eccome, e qui siamo ancora all’età della pietra. Basti pensare che quando questo blog è nato, l’iPhone ancora neppure esisteva, e che un codice di Macromedia Flash era l’unico modo per inserire video all’interno di un sito. La tecnologia XHTML 1.0 si stava ancora espandendo, e tutti eravamo a parlare del cosiddetto Web due-punto-zero. Quanto ciarpame, quanto vecchiume! Così mi sono tuffato in questa missione da archeologo digitale, per scovare, scrostare e restaurare quel centinaio di articoli che ancora usano codici antiquati, e che quindi non funzionano più (come appunto il tag Macromedia di cui dicevo). Nel frattempo ne sto approfittando per mettermi in casa alcuni dei video in questione, attualmente ospitati su YouTube. Leggi il resto di Giochiamo al piccolo archeologo digitale

Mamma, mi si è sgonfiato il bitcoin

Non so quanto sia popolare l’argomento bitcoin in Italia, molto raramente vedo notizie in merito sulla stampa nazionale. Qui in America, da circa un anno a questa parte, è diventato sia oggetto di grandi discussioni accademiche, che di chiacchiere da bar. L’uomo della strada, che a stento capisce come accendere un computer, qui oggi sa che un bitcoin è una moneta digitale franca, non emessa da nessuna banca, ma creata tramite sofisticati algoritmi informatici. Una moneta che giganti della distribuzione (principalmente nell’ambito dell’elettronica) hanno adottato come metodo di pagamento per i loro prodotti e servizi: Microsoft, Dell, Overstock, e via dicendo. Incuriosito da questo trend, l’anno scorso ho iniziato ad acquistare qualche spicciolo di bitcoin. Leggi il resto di Mamma, mi si è sgonfiato il bitcoin

Meglio Drupal o WordPress?

Qualche settimana fa mi è stato chiesto di tradire il mio partner, ed io a malincuore ho deciso di accettare la sfida. No, non sto parlando di sunshine ovviamente, ma del sistema di gestione dei contenuti con cui sono sposato da più di otto anni oramai, WordPress. Un amico mi ha proposto di aiutarlo a sviluppare un progetto in Drupal, una piattaforma nata nel lontano 2001 e che da allora non ha mai conosciuto una grande popolarità, al contrario del gioiello di casa Automattic. Da tempo immemore si dice che il problema principale di questo sistema è la curva di apprendimento: mentre con WordPress (o persino con Joomla!) basta qualche giorno per familiarizzare con l’interfaccia, la goccia con gli occhiali (il logo di Drupal) richiede un livello di conoscenze più elevato già in partenza, e la scalinata per giungere in cima è ben più lunga e faticosa. Leggi il resto di Meglio Drupal o WordPress?

Morto un reader, se ne fa un altro

Il gioco nel titolo è fin troppo facile, visti gli eventi di questi giorni (mi perdoni il buon Papa Emerito, che è ancora vivo e vegeto) e l’annuncio di Google di abbassare la saracinesca su uno dei suoi prodotti, Reader, che da anni usavo per tenermi aggiornato su quello che i miei colleghi blogger scrivevano sui rispettivi siti. Ennesimo segnale e dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che la blogosfera internazionale ha imboccato oramai la via del declino ineluttabile. Perché se il gigante di Mountan View ha rilevato uno scarso utilizzo del servizio tanto da volerlo chiudere, significa che la gente è tutta sui social network, e il feed è rimpiazzato dalle app sui telefonini intelligenti che ci tengono aggiornati sullo stato e sui tweet dei nostri amici e beniamini. Però questo non vuol dire che i dinosauri come me, che ancora fanno pesante affidamento su questa tecnologia del passato, hanno le ore contate. Leggi il resto di Morto un reader, se ne fa un altro

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