due chiacchiere

Archivio degli articoli in angolo pc, pagina 9

Impariamo a versionare il nostro codice

Premetto che ho scritto il post di oggi in ginocchio sui ceci: l’inglesizzazione delle parole italiane mi ha sempre dato molto fastidio, specialmente nell’ambito informatico. Però non avevo altra scelta nel titolo (e qui di seguito) e sono costretto ad usare il neologismo versionare. Che fa riferimento alla possibilità di tener traccia della storia dei cambiamenti di un testo (o di un pezzo di codice) e poter riavvolgere questo nastro immaginario a nostro piacimento, saltando da una versione all’altra in maniera semplice e quasi divertente. Puoi già intuire come una funzionalità del genere sia la chiave di volta di quello che stiamo costruendo in queste lezioni. Immagina per un attimo di dover aggiornare un plugin di WordPress all’ultima versione disponibile. Nel Far West, i cowboy cliccheranno sull’apposito pulsantino nel pannello di controllo, pregando tutti i santi a disposizione affinché non si rompa nulla. Ma non sarebbe più facile se esistesse un sistema in grado di tenere traccia di quei cambiamenti per noi, e di consentirci di tornare indietro nel tempo digitando un paio di comandi, quando qualcosa va storto? Beh, questo sistema esiste da un pezzo, e si chiama Git. Leggi il resto di Impariamo a versionare il nostro codice

Un ambiente di sviluppo WordPress in pochi minuti

La scorsa settimana ho promesso che avrei condiviso sul blog la mia ricetta per mettere il tuo sito WordPress al sicuro dai malintenzionati. Prima di tuffarci in quest’avventura, assumerò che tu abbia una conoscenza di base del terminale di Linux, ed un’infarinatura su strumenti come Git e shell scripting. Se non è così, ti consiglio di trovare qualcuno che capisca di questa roba per aiutarti ad implementare quello che vedremo nel seguito. Darò per scontato inoltre che il tuo servizio di hosting metta a disposizione quegli strumenti, il che vuol dire che se stai usando Tophost o certi piani base di Aruba per il tuo sito, puoi pure fermarti qui. Chiarito questo dettaglio, vediamo come creare il tuo ambiente di sviluppo locale, che diventerà la torre di controllo per tutto il resto. Che tu abbia Windows o Mac a casa non ha importanza: con Vagrant potrai facilmente configurare un sistema virtuale standard a prescindere dalla macchina che lo ospita. I più smaliziati tra i miei piccoli lettori potrebbero pensare: perché non un bel contenitore Docker? Il motivo è semplice: la mia ricetta è semplice e di base, poi ogni tassello è intercambiabile con altri più sofisticati, ed in base ai gusti ed alle esigenze del cuoco 🧑‍🍳. Leggi il resto di Un ambiente di sviluppo WordPress in pochi minuti

Rendere WordPress piu sicuro

All’università dove lavoro, tra le altre cose gestisco il sito di un centro di ricerca realizzato con WordPress. Circa un anno fa, il nostro “uomo della sicurezza” dell’ufficio informatico del rettorato mi comunicò che i suoi sistemi avevano rilevato attività anomala da quel sito, e che serviva investigare immediatamente cosa fosse successo. Long story short, come direbbero gli americani, qualcuno era riuscito ad usare una vulnerabilità sconosciuta per infilare alcuni file HTML nella cartella in cui il sistema salva immagini e documenti. Con l’aiuto degli esperti del rettorato, concludemmo che non erano riusciti ad entrare nel pannello di controllo, o che avessero trafugato altri dati dal sito, e che quelle pagine erano solo piene di pubblicità che traeva in inganno il malcapitato di turno, invitandolo a scaricare da un altro sito uno di quei programmi che promettono di aggiustare tutti i problemi del tuo computer. Dato che recentemente ho riattivato il sito del mio plugin su un nuovo hosting, ho deciso di riciclare sul mio spazio personal molti degli stratagemmi adottati al lavoro, per tenere i miei dati al sicuro. E così ho pensato di condividere quegli appunti in una miniserie, sperando che possano tornare utili a qualcuno. Leggi il resto di Rendere WordPress piu sicuro

Che sistema operativo usare per il Pixel 3a?

A parte l’iPhone aziendale che mi avevano dato tanti anni fa all’università, ho da sempre scelto cellulari Android per il mio uso personale. A partire dal buon vecchio Nexus 5, fino all’attuale Pixel 3a che mi accompagna fedele durante le mie escursioni in giro per il mondo. La motivazione di tale scelta è legata alla libertà di poter “smanettare” con il cellulare, come si faceva ai tempi del Nokia 7110, quando potevi sbloccare funzioni nascoste collegando il telefonino al computer ed usando arcani programmi scaricati da siti alquanto dubbi.

Mi piace l’idea di poter installare un sistema operativo diverso, o di poter personalizzare aspetti del dispositivo che solo a pochi interessano, un po’ per gioco, un po’ per strizzare quanta più performance possibile dal povero malcapitato. Inoltre il Pixel 3a, a parte il costo ragionevole, offre un’esperienza Android pura, ed un’ottica decente che non fa sentire la mancanza della reflex quando si va in giro. Peccato che quest’idillio sia stato rovinato dal recente annuncio che il supporto per questo dispositivo finirà a breve, e che non riceverà più aggiornamenti al sistema operativo. Leggi il resto di Che sistema operativo usare per il Pixel 3a?

Le foto al sicuro tra le nuvole

Correva l’anno 2009. Il buon Camu aveva da pochi mesi configurato un piccolo disco di rete dove salvare tutte le foto scattate negli ultimi anni con la sua fedele macchinetta digitale Canon. Tutto sembrava funzionare a dovere, fino ad una terribile sera di Novembre, quando un temporale creò uno sbalzo di corrente che finì per fulminare proprio quel disco di rete. Furono momenti di panico in casa Camu, che rischiava di essere flagellato in pubblico dalla moglie, giustamente scossa dalla paura di aver perso per sempre tutte le foto di famiglia. Si susseguirono momenti febbricitanti in cui il disco venne portato d’urgenza in sala operatoria nel tentativo di sostituire la scheda madre e poter accedere le foto intrappolate nella sua pancia. Alla fine di una lunga e trepidante attesa, il dottore emerse sorridente dalla stanza con il paziente tra le mani: l’intervento era riuscito perfettamente, ed un buon 90% delle foto erano finalmente al sicuro su due altri dischi acquistati per l’occasione. Tutti tirarono un respiro di sollievo, con la promessa che una cosa del genere non dovesse più accadere. Leggi il resto di Le foto al sicuro tra le nuvole

Supporthost, hosting italiano di qualità

Come forse ricorderai, tra le tante cose che mi tengono occupato, c’è il plugin per le statistiche che iniziai a sviluppare la bellezza di 16 anni fa, e che ad oggi conta più di 100 mila installazioni ed un nutrito gruppo di utenti (Davide, mi mancano i nostri scambi epistolari sull’argomento!) che continuano a suggerirmi nuove funzionalità. Nel lontano 2015 decisi di monetizzare i miei sforzi e mettere in piedi un sito dove vendere estensioni in gradi di arricchire Slimstat con funzioni tipo rapporti via email, analisi degli utenti e via dicendo. Leggendo le recensioni del tempo, la scelta di dove ospitare quel sito cascò su Bluehost, un provider americano di fascia media che all’epoca offriva tutto quello che mi serviva, dall’accesso via terminale alla possibilità di puntare i DNS su servizi tipo Cloudflare. Nel tempo però mi sono reso conto che la qualità del loro servizio clienti lasciava alquanto a desiderare. Poi è arrivato il Covid, e per quasi due anni ho smesso di mantenere il plugin. Fino ad un paio di mesi fa, quando finalmente ho ritrovato l’ispirazione per rimettere mano a questo progetto, complice il fatto che era arrivata l’ora di rinnovare il dominio. Leggi il resto di Supporthost, hosting italiano di qualità

Quando i siti si spogliavano in massa

Ho deciso di dedicare una decina di minuti al giorno al mio (futile?) esercizio di pulizia dei vecchi contenuti del blog. Finalmente comincio ad intravedere la luce in fondo al tunnel dei link rotti, essendo partito da circa 900 ed avendone adesso meno di un centinaio rimasti da controllare. Uno dei post che mi è capitato per le mani l’altro giorno parlava di un appuntamento annuale abbastanza popolare tra gli smanettoni del web come me, ai tempi d’oro della blogosfera: il CSS Naked Day. Da non confondere con la giornata mondiale del giardinaggio nudi 🙈In breve, gli organizzatori invitavano i partecipanti a disattivare i fogli di stile dal proprio sito il 9 aprile, ed a mostrare il proprio body come mamma l’ha fatto. Oggi ovviamente soltanto una manciata di persone se ne ricordano, e forse nel web tre-punto-zero di cui tutti parlano, non ha neppure più tanto senso partecipare a certe iniziative. A me è sempre piaciuta l’idea di fondo, che mira a promuovere gli standard del web e la scrittura di codice pulito. Un po’ per nostalgia, un po’ per fare una cosa diversa dal solito, ho deciso di partecipare anche quest’anno. Quindi non allarmarti se domani vedrai qualcosa di diverso dal solito, da queste parti.

Assumi un esperto dell’accessibilità

Anni fa c’era un argomento che spopolava sul web, vuoi perché erano da poco uscite varie leggi al riguardo, vuoi perché gli addetti ai lavori finalmente uscivano dalle “caverne digitali” fatte di tabelle e codice HTML primordiale, e cominciavano a muovere i primi passi nel “futuro” della progettazioni di siti. Sto parlando, come il titolo ti ha già fatto capire, dell’accessibilità digitale. Una disciplina che, quando applicata bene, interessa sia la sintassi che la semantica di ogni pagina web esistente là fuori. Io sin da tempi non sospetti, ho sempre avuto una particolare attrazione per questa materia, ben prima che le parole inclusività, diversità ed uguaglianza diventassero di uso comune in tutti gli ambiti della nostra vita. Perché avendo avuto modo d’incontrare amici, parenti e colleghi di lavoro disabili, ho toccato con mano le loro difficoltà nel poter accedere alla rete che tutti conosciamo senza barriere. Un po’ come per gli edifici che devono avere rampe per chi usa una sedia a rotelle, le linee guida per l’accessibilità web mirano a rimuovere questi ostacoli, di cui molti di noi neppure siamo a conoscenza, dai programmi sul nostro computer. Leggi il resto di Assumi un esperto dell’accessibilità

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