due chiacchiere

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Oops, I did it again…

Il titolo di oggi è ispirato ad una simpatica canzoncina che cantava Britney Spears tanti anni fa, nella quale la poveretta si pentiva di aver spezzato il cuore del malcapitato di turno. Nel nostro caso, invece, siamo cascati nella trappola delle figlie. Dopo settimane di lenta ed inesorabile strategia psicologica, hanno convinto Sunshine ed il sottoscritto a renderci disponibili presso l’associazione che si occupa di salvare cani e gatti randagi da un destino nefasto, specialmente con le temperature rigide di dicembre a cui stiamo assistendo qui nel New Jersey. Come ti raccontavo un paio d’anni fa, per ovviare al problema dello spazio limitato nella struttura dove operano, offrono la possibilità di tenere a casa alcuni di questi mici, fin quando non trovano una sistemazione definitiva in una famiglia che decide di adottarli. Dopo l’ultima esperienza traumatica con mamma e cucciolo infettati dalla tigna della pelle, avevamo deciso di prenderci una pausa. Ma sapevo che prima o poi avrei sentito di nuovo il desiderio di farmi riscaldare le gambe da queste borse dell’acqua calda ambulanti mentre lavoro al computer. E così ci hanno affidato due sorelle di tre mesi, Morgan e Trinity. Leggi il resto di Oops, I did it again…

Due mesi fa, l’attacco di Hamas

Sono già passati due mesi dall’attacco dei terroristi palestinesi di Hamas che ha sconvolto il mondo, e mi pare che oramai i riflettori si siano spostati altrove. Tutti, me compreso, cominciammo a pontificare su chi avesse ragione e chi torto, sulle possibili spiegazioni di questa escalation del conflitto, e su cosa sarebbe successo dopo. Quasi per coincidenza, pochi giorni prima avevo scritto un post in cui farneticavo sugli effetti devastanti che secoli di colonialismo britannico e francese hanno causato in Africa ed in giro per il mondo. Così, quando ho deciso di approfondire la questione tra israeliani e palestinesi, non mi ha stupito scoprire che tutto nasce agli inizi del secolo scorso per mano di, indovina un po’, francesi e britannici. Che si spartirono quelle terre per ricavarne lauti guadagni, anche per via della vicinanza con il canale di Suez e l’accesso a tutto il Medioriente. A dirlo non sono io, che per usare le parole del governatore De Luca, mi ritengo un cialtrone, ma è un reputabile canale YouTube tutto italiano, che ho cominciato a seguire dietro indicazione di un utente su Reddit in calce ad uno dei miei post su quella piattaforma. Leggi il resto di Due mesi fa, l’attacco di Hamas

Le applicazioni che uso giornalmente

Il mese di dicembre, come sappiamo, è tempo di resoconti e liste in cui riassumere quello che s’è fatto durante l’anno appena trascorso. Oggi colgo lo spunto da un recente post di kOoLiNuS, in cui Nicola propone un simpatico esperimento sociale come non si vedevano da tempo nella blogosfera oramai deserta: elencare le applicazioni che usiamo quotidianamente quando ci sediamo davanti a quello che mia nonna chiamava l’aggeggio infernale. Oppure sul nostro inseparabile cellulare. Un esercizio per sbirciare dietro le quinte di un aspetto quanto mai personale dei nostri vicini virtuali, che secondo me cerca di tracciare un profilo di chi siamo e cosa vogliamo dalla vita attraverso le app che usiamo. Qualche complottista potrebbe pensare che grazie a questi elenchi, gli hacker avranno servito su un piatto d’argento le informazioni per violare i nostri account e rubarci tutti i soldi, ma d’altro canto la gente già lo fa sui social rispondendo alle domande apparentemente più assurde, e quelli si che sono tranelli per provare a carpire le tue password. Leggi il resto di Le applicazioni che uso giornalmente

Qualcuno del governo legge il mio blog?

Me lo sono chiesto dopo aver letto questa notizia, secondo cui anche in Italia presto sarà possibile prelevare contante non solo agli sportelli bancomat, ma anche in molti esercizi commerciali. Ne avevo parlato qualche settimana fa in calce ad un mio articolo su una delle catene di negozi per animali che abbiamo nel Paese a stelle e strisce. Una novità davvero conveniente, che secondo me invoglierà ancora di più la gente ad usare la piccola tesserina plastificata per pagare ai negozi, ed allo stesso tempo invoglierà i piccoli negozi di paese a mettersi al passo con i tempi su questo fronte. A dire la verità, quando siamo stati in Italia qualche mese fa, non ho avuto alcun problema a pagare con la mia carta di credito ovunque andassi, anzi in un lido in spiaggia, mi hanno portato la macchinetta wireless per pagare l’ombrellone fino al posto dove eravamo seduti, cosa che qui in America ancora neppure esiste. Qui, per l’orrore di molti europei, il cameriere al ristorante ti chiede di prendersi la tua carta di credito e portarla dietro al bancone per completare la transazione, e poi ti porta il foglietto da firmare.

Zuppa di vongole e patate

Mi sono reso conto solo adesso che era da quest’estate che non scrivevo una ricettina sul blog. Durante il recente cenone del Ringraziamento, di spunti me ne hanno dati parecchi, con tutto il bendidio che era a tavola. Incluse alcune idee per la vigilia di Natale. Devi sapere che qui esiste una tradizione italo-americana alla quale tutti i connazionali tengono tantissimo: la festa dei sette pesci. Della quale a quanto pare nessuno in Italia ha mai sentito parlare. Così alcuni commensali, alcuni di origini polacche e tedesche, mi hanno suggerito la ricetta che ti propongo oggi, che si accompagna bene a gamberoni grigliati, seppioline fritte in pastella, calamari ripieni, insalata di polpo e pesce spada alla cacciatora, che sono alcune tra le idee che negli anni Sunshine ha portato in tavola, visto che il cenone si fa a casa nostra. La zuppa di vongole e patate è un piatto che sposa sapientemente i sapori del mare con quelli della terra, una celebrazione di ingredienti semplici ma gustosi. Leggi il resto di Zuppa di vongole e patate

Quando si facevano i post autoreferenziali

Esattamente 17 anni fa, scrivevo il primo post autoreferenziale della storia di questo blog. Che a giudicare dall’assenza di commenti in calce, non ebbe il successo che avevo sperato. Erano i tempi d’oro della blogosfera nel Belpaese e nel mondo. La gente organizzava Barcamp sparsi per lo Stivale, e l’entusiasmo di aprire uno spazio in rete trasudava da tutti i pori di grandi e piccini. Si producevano mappe della blogosfera, si riempivano i blogroll per segnalare i siti di parenti ed amici, e di tanto in tanto si pubblicavano i cosiddetti post autoreferenziali, ovvero una raccolta del meglio del meglio delle proprie elucubrazioni, a beneficio dei visitatori di passaggio che potessero essersele perse. Poi sono arrivati i social network, e tutti si sono spostati verso quelle piattaforme, lasciandosi dietro città fantasma che hanno causato la chiusura di servizi come Google Reader e Blogbabel. Tutto il resto è storia, come si dice in questi casi. Leggi il resto di Quando si facevano i post autoreferenziali

Tiro alla fune tra banche centrali e governi?

L’ho già ammesso più di una volta: non ho una educazione accademica in economia, ma mi piace ascoltare vari podcast che spiegano, in parole digeribili a noi comuni cialtroni (questa parola mi piace molto, da quando l’ho sentita usare dal Governatore De Luca), cosa succede sui mercati e come funzionano i vari sistemi economici nei quali siamo immersi. Oggi qui in America si celebra il famigerato Venerdì Nero, che apre le danze delle compere natalizie. Orde di consumatori si affolleranno nei centri commerciali della nazione alla caccia di sconti e saldi, un’orgia di consumismo sfrenato e senza pudore, con buona pace del governatore della Banca Centrale americana che invece vorrebbe far raffreddare un po’ quest’economia surriscaldata, come si direbbe in gergo.

Però proprio uno dei podcast che ascoltavo, si poneva la questione di questa dissonanza cognitiva a cui stiamo assistendo: da un lato le banche centrali a premere sul freno di quest’automobile chiamata economia, dall’altro i governi nazionali a spingere sull’acceleratore per controbilanciare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’impennata dei tassi d’interesse. Solo a me pare un controsenso? Intanto, nel silenzio generale, il rating dell’Italia è stato innalzato da negativo a stabile, a confermare che, al di là delle chiacchiere, questo governo sta facendo tutto sommato un buon lavoro.

Gli americani ed il ghiaccio

E così anche per quest’anno è arrivato il momento di celebrare il Giorno del Ringraziamento, che apre ufficialmente il periodo festivo natalizio. La sorella di mia moglie Sunshine, come da tradizione, ha invitato tutta la famiglia a casa sua per la cena a base dell’immancabile tacchino ripieno, accompagnato da patate dolci e marshmallows, e tutta una sfilza di altre pietanze che riempiranno la pancia dei commensali. Ad annaffiare tutto questo ben di Dio, mio cognato metterà in bella mostra una selezione di vini e bevande gassate per la gioia di grandi e piccini. Quest’anno però ci sarà una novità, ci è stato rivelato dai padroni di casa quando siamo andati a trovarli qualche settimana fa: una macchinetta in grado di produrre cubetti di ghiaccio senza sosta. Che mi ha dato lo spunto per questo post: per noi italiani, questa fissazione del Paese a stelle e strisce per il ghiaccio, è una cosa che non capiremo mai. Leggi il resto di Gli americani ed il ghiaccio

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