due chiacchiere

Archivio degli articoli in ingresso, pagina 4

Quattordici anni in America

E così un paio di giorni fa era l’anniversario del mio arrivo sul suolo americano. Non che Sunshine ed io festeggiamo in alcun modo: l’abbiamo fatto per un paio d’anni all’inizio, ma poi tra una cosa e l’altra abbiamo smesso. Per me è sempre l’occasione per fare un po’ il punto della situazione, e riflettere su come sia cambiata la mia percezione del Paese a stelle e strisce in tutto questo tempo. Certo, i ricordi di quel giorno frenetico in cui m’imbarcai sull’aereo della Lufthansa da Francoforte sono sicuramente più sbiaditi rispetto ai primi anni, ma non dimenticherò mai il tassista che mi accompagnava verso l’aeroporto ed il suo pippone contro la fuga dei cervelli, quando gli dissi dove stavo andando giusto per fare due chiacchiere lungo il tragitto: era l’ultima tentazione a cambiare idea che il destino mi metteva davanti prima di varcare la soglia della mia nuova vita. A volte qualcuno mi chiede se ne sia valsa la pena o se abbia dei rimpianti, specialmente visto come stanno andando le cose in America, con Trump prima, Biden adesso, e tutti i problemi strutturali che questo Paese sta affrontando. Quattordici anni in America: Leggi il resto »

Cosa scrissi oggi in passato

Il titolo di quest’intervento potrebbe sembrare a prima vista alquanto incomprensibile. Mi spiego subito: ho notato di non essere l’unico a tuffarsi periodicamente nell’archivio digitale del proprio blog alla caccia di un ricordo o di uno spunto di riflessione. Passeggiando tra le vie semideserte di Blogville, la fantomatica città che ospita i superstiti di quest’arte ormai dimenticata, ho scoperto che persone del calibro di kOoLiNuS e Luca Conti impegnano il loro tempo alla stessa maniera. E propongono un divertente esercizio ai propri lettori: andare a vedere cos’avevano scritto nel giorno e mese odierno ma degli anni precedenti. L’idea mi è piaciuta così tanto che ho deciso di inserire un collegamento speciale nel piè di pagina, nella sezione Indietro nel tempo, che consente di navigare il mio archivio in questo modo un po’ bizzarro e curioso. Cosa scrissi oggi in passato: Leggi il resto »

Un bel taglio di capelli dopo tanti anni

La bella strigliata che sto dando ai contenuti stagionati di questo blog mi ha fatto venire in mente un video che era apparso nel mio feed qualche tempo fa. L’autore raccontava la bella storia di un senzatetto di Maiorca, in Spagna, a cui il barbiere del quartiere in cui mendicava offre un makeover: un bel taglio di capelli e colore e qualche vestito nuovo. Come un Cenerentolo dei nostri giorni, il pover’uomo si trasforma sotto i nostri occhi in un attraente fustaccio degno di una pubblicità di liquori pregiati. Ecco, lo stesso spero di poter fare con le pagine di questo blog un po’ alla volta: una sforbiciatina qui, una coloratina lì, e tutto sarà bello e moderno come piace a me. E quando mi capitano tra le mani articoli che recensiscono servizi che non esistono più, ho l’arduo compito di decidere se tenerli (quando rappresentano per me una memoria storica della rete), o di cestinarli. Per esempio, non potevo disfarmi del mio post su Volunia (qualcuno ancora se lo ricorda?), ma altri non sono stati così fortunati. Sono certo che i motori di ricerca apprezzeranno questo rinnovamento contenutistico. Un bel taglio di capelli dopo tanti anni: Leggi il resto »

Ricominciare dopo sette anni di silenzio

Immagino di pronunciare queste parole all’interno di un’immensa sala vuota, con il rimbombo della voce tra le pareti a rendere più drammatica quest’introduzione. L’ultima volta che mi ero fatto sentire su questi schermi era il lontano 2015: Obama era ancora Presidente degli Stati Uniti, in Italia si parlava di legge elettorale Italicum, ed alcuni superstiti lettori ancora speravano che prima o poi avrei ripreso la mia produzione stabile di articoli. L’illusione durò solo pochi mesi, poi di nuovo il nulla. Intanto, anno dopo anno, qualche settimana prima di Natale, il provider che ospita questo sito mi inviava la puntuale comunicazione chiedendomi se volessi rinnovare il dominio. Puntualmente ogni anno, mentre guardavo sconsolato il terreno incolto infestato di gramigne virtuali che era divantato questo blog, mi chiedevo se fosse il caso di staccare la spina definitivamente. Ricominciare dopo sette anni di silenzio: Leggi il resto »

Una marea di collegamenti spezzati

Mentre rileggo vecchi articoli del mio blog, un po’ per ricordare com’ero ed un po’ per far pulizia, sto notando che tanti collegamenti, sia negli articoli che soprattutto nei commenti, puntano a siti inesistenti o trasferiti. Chissà come farà il povero algoritmo di Google a dare un senso a questa ragnatela a brandelli che oramai è la blogosfera italica. Nel mio piccolo, vorrei contribuire a ridurre questo problema. Anche perché, pur dopo quasi due anni d’assenza, i motori di ricerca generano ancora circa duemila accessi al giorno al mio blog (ancora adesso, cercando determinate parole chiave, sono al primo posto nei risultati di ricerca di Google). Dopo aver sfoltito i vari Splinder e indirizzi malformati, sono arrivo ad una lista di circa 750 indirizzi da controllare. Una marea di collegamenti spezzati: Leggi il resto »

E fu sera e fu mattina

La tenacia imperterrita di Caigo e CyberAngel, lo ammetto, ha fatto cedere le mie ultime remore nel tornare su questi schermi dopo quasi due anni di assenza. In realtà è qualche mese che mi ronza in testa l’idea di riaprire questa piccola casetta sperduta nella rete. Come sempre, sono le prime parole quelle più difficili da mettere in fila. Come quando s’incontra una bella ragazza (o un bel ragazzo, s’intende) al bar, e l’attimo in cui ci tocca rompere il ghiaccio sembra durare un’eternità, e spesso fugge via senza che neppure ce ne accorgiamo. E così si finisce per rimandare e rimandare e rimandare, sperando che la prossima volta sia quella buona. Finché non arriva la fine dell’anno, e quindi il momento di stilare una lista di buoni propositi o di risoluzioni per l’anno nuovo che sta per iniziare. Che poi questo coincidesse anche con il decimo anniversario del blog, è stata la goccia che ha fatto pendere la bilancia dal lato giusto… e così eccomi qui. E fu sera e fu mattina: Leggi il resto »

Ritocchi primaverili al tema mobile

Sebbene la mia frequenza di pubblicazione stia calando nel tempo, ciò non vuol dire che sto abbandonando questo piccolo appartamento virtuale nella rete al suo destino. Al contrario, dietro le quinte i lavori non finiscono mai, e se anche il visitatore occasionale non se ne accorge, i lettori più attenti hanno già notato qualche cambiamento. Chi accede a questo sito da un dispositivo mobile di ultima generazione, si sarà accorto che la barra di navigazione in cima alla pagina è ora fissa e non scompare più quando il lettore scorre la pagina. In questo modo la funzionalità di ricerca e l’accesso alle varie stanze è possibile in qualsiasi momento, senza dover tornare in cima. La vista delle stanze, una volta attivata, segue anch’essa lo scorrimento (in alto) della pagina, così da non spiazzare l’utente. Altre minuscole limature hanno riguardato la dimensione del font, le spaziature tra i paragrafi e cose del genere. Il prossimo passo? Il riconoscimento di gesti di swipe del dito a destra e sinistra, per andare all’articolo precedente o successivo in maniera più intuitiva 🙂 Stay tuned!

Cinque anni in America

Ricordo l’ultimo giorno in Italia come se fosse ieri. La moglie era partita da alcune settimane, per iniziare la caccia al lavoro nel nuovo Continente in modo che almeno uno dei due potesse portare la pagnotta a casa, in questa fase di transizione. Io dal canto mio avevo iniziato la frenetica ricerca di un impiego, spedendo curriculum a destra ed a manca, e racimolando un cospicuo bottino di 5 colloqui nelle prime due settimane, tutto tramite Internet (benedetto sia chi l’ha inventata). L’appartamento che ci aveva ospitati per 5 anni in Italia era oramai completamente vuoto, l’automobile era stata venduta (portarla qui in America costava 3000 dollari, più tutte le pratiche per l’omologazione), gli amici erano stati salutati. Tutto era pronto, insomma, per questo salto nel buio.

In realtà tanto buio non era: mia moglie, essendo nata e cresciuta in America, non era certo sprovveduta. Il mio datore di lavoro italiano, a sua volta, mi concedeva un’aspettativa non retribuita di 1 anno per motivi personali: una rete di protezione non indifferente, a ben pensarci. Ed infine il cambio favorevole (per me) tra euro e dollaro, che gonfiava magicamente i risparmi che avevamo da parte. Insomma, non ero certo l’immigrato con la valigia di cartone che s’imbarcava alla ricerca di miglior fortuna.

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