Era da un po’ di tempo che non mettevo mano al tema del mio blog, e stranamente persino l’omino talebano seduto sulla mia spalla è stato particolarmente taciturno, probabilmente soddisfatto dello stato attuale del sito. Dopo l’ultimo giro di aggiornamenti alla navigazione mobile, ho deciso di lasciar decantare il codice sorgente per qualche mese. Poi l’altro giorno ho avuto la malsana idea di andare a guardare cosa si diceva dalle parti di Google Search Console, e figurati se l’omino talebano non notava subito i problemi di performance messi in bella mostra sulla pagina principale. Così ho fatto due prove con Page Speed Insights. La diagnosi: grandi spostamenti del layout. Dovuti al fatto che uso due Google Font sul sito (rigorosamente scaricati, per non far tracciare nulla ai loschi figuri di Mountain View), che causano una reimpaginazione del testo non appena vengono caricati dal browser. Però, andando a guardare più approfonditamente, c’era anche un problema con i collegamenti esterni, affiancati da una piccola icona. Leggi il resto di Qualche aggiornamento al tema del blog
Archivio degli articoli in ingresso, pagina 3
Tre mesi con i fogli di stile separati
Come forse ricorderai, a fine marzo (ammappa come passa il tempo!) avevo annunciato di star conducendo un esperimento sul blog, per capire se servire i fogli di stile e le funzioni JavaScript in un file a parte piuttosto che infilati direttamente nel codice sorgente della pagina, facesse alcuna differenza in termini di prestazioni e soprattutto risparmio di banda consumata sul server. Il verdetto dopo tre mesi? Nessuna differenza, a dimostrazione del fatto che la maggior parte dei visitatori che approdano in quest’angolino sperduto nella rete sono occasionali, giusto due de passaggio, per usare la famosa frase di Mario Brega nel film Borotalco.
In altre parole, una ragione per cui i fogli di stile in genere sono definiti a parte è perché il browser li conserva in un angolino (la cache, per usare il termine tecnico) e poi quando carica nuovamente la pagina, non deve farseli spedire dal server un’altra volta, risparmiando sulla quantità di dati che vengono trasferiti in rete. Ma se il visitatore è occasionale, la cache sarà sempre vuota, ed ecco che il trucchetto non funziona più, anzi: ogni pagina genererà richieste multiple al server per scaricare tutti i pezzi. Impacchettando un bel fagottino che contiene tutto e mandandolo al browser in un solo colpo si rivela, allora, una soluzione migliore. Tutto questo per dire che da questo mese ho reimpostato tutto come prima. Fammi sapere se noti qualche problema.
Ecco cosa pensa ChatGPT di se stesso
A margine di uno dei post che ho condiviso anche su Reddit, quello su come prepararci all’avvento dell’intelligenza artificiale, una persona si è presa la briga di andare a chiedere proprio a ChatGPT cosa pensa accadrebbe se mettessimo tutto in mano a questi strumenti. Ho deciso di conservare la sua risposta testuale, tradotta in italiano, a futura memoria.
Se l’IA dovesse occupare la maggior parte delle posizioni lavorative, potrebbe portare a significativi cambiamenti nel nostro modo di vivere. Ecco alcuni modi in cui l’IA potrebbe migliorare la vita delle persone e influenzare il nostro stile di vita:
- Automazione di compiti banali: L’IA può gestire compiti ripetitivi e banali con precisione ed efficienza. Ciò libererebbe il tempo delle persone e consentirebbe loro di concentrarsi su attività più creative e intellettualmente stimolanti. Ad esempio, l’IA potrebbe occuparsi di lavori amministrativi, analisi dei dati e supporto al cliente, consentendo alle persone di dedicarsi a attività più gratificanti e innovative.
- Aumento della produttività ed efficienza: L’IA può ottimizzare i processi, razionalizzare i flussi di lavoro e rendere le imprese più produttive ed efficienti. Ciò potrebbe portare a uno sviluppo e una consegna più veloci di prodotti e servizi, migliorando complessivamente la soddisfazione del cliente. Di conseguenza, le persone potrebbero godere di prodotti di migliore qualità, tempi di consegna più rapidi e servizi migliorati.
Un esperimento sociale su Reddit
Com’è che diceva quel proverbio italiano? “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”, ad indicare che a volte bisogna rimboccarsi le maniche per ottenere quello che si vuole. Da un paio d’anni ho scoperto il piacere di leggere quello che la gente scrive su Reddit in maniera più assidua. Inizialmente trovai questa piattaforma cercando consigli su come aggiustare la nostra asciugatrice, e poi piano piano mi sono allargato ad altre comunità, dove si discutono argomenti curiosi e divertenti. Da poco mi sono reso conto che esistevano anche varie community in italiano, ed ho iniziato a seguire pure quelle. Ed è qui che, una notte, mentre mi addormentavo tra le coltri, ebbro dei miei gas, come cantavano una volta Elio e le Storie Tese, mi si è accesa la proverbiale lampadina: visto che oramai la blogosfera italiana è decimata, perché non condividere i miei post su piattaforme più gettonate ed andare, appunto, alla montagna? Leggi il resto di Un esperimento sociale su Reddit
Ho bloccato il www sul blog
Questa comunicazione di servizio è gentilmente offerta da… kOoLiNuS, che non si è lasciato sfuggire un cambiamento che avevo implementato sul blog quasi in punta di piedi. L’altro giorno mi ha fatto notare che il mio sito non funzionava più, e così dopo una breve perlustrazione, mi sono reso conto che era inciampato in un link che conteneva il www nell’indirizzo. Devi sapere che da qualche settimana, ho aggiunto una configurazione per far contento quel rompiscatole di Google Search Console, che continua a lamentarsi del fatto che questo blog è pieno di pagine duplicate, quelle con il www che reindirizzavano, prima del cambiamento, a quelle senza il www.
Allora ho inserito una riga nel file .htaccess
, che restituisce adesso un errore 410, che è un 404 pompato con gli steroidi, per dire ai bot di Mountain View che quegli indirizzi se li devono scordare per sempre. Ovviamente, l’effetto collaterale è che i vecchi link al mio blog sparsi per la rete ora non funzioneranno più, e mostreranno un laconico messaggio invitando i naviganti a togliere il www. L’omino talebano non era molto convinto di quest’approccio drastico, e continua a sostenere che dovrei infischiarmene di quello che dice Google. Terremo sotto controllo le statistiche d’accesso per vedere se c’è un crollo colossale. Tu che dici, è una misura troppo drastica?
Mi spoglio anche nel 2023
L’ho fatto l’anno scorso, e dato che gli organizzatori del CSS Naked Day anche nel 2023 propongono la loro iniziativa, ho deciso che aderirò questo fine settimana e mostrerò il body del mio blog come mamma, ehm… papà l’ha fatto. Un modo divertente ed originale per attirare l’attenzione su un problema che, oramai da anni, affligge il web moderno: l’uso eccessivo di orpelli di ogni tipo per abbellire, spesso in maniera inutile e superflua, le pagine web che visitiamo ogni giorno. Una delle principali frustrazioni di coloro che navigano in questo mare virtuale è proprio la velocità di caricamento della pagine, che negli anni sono cresciute, stando ad un articolo di Michael Gearon del 2020, da una dimensione media di 700 kbyte nel 2011 fino a 2 mega e mezzo nel 2017, e questo trend è continuato a crescere in questi ultimi cinque anni, con l’uso indiscriminato di video decorativi nelle homepage che sono diventati così di moda.
Giusto per dire, quando mi regalarono il primo personal computer, il disco rigido a bordo aveva una capienza di 20 mega in tutto. Mi chiedo spesso se davvero serva sprecare tutta questa banda (ed elettricità, e risorse hardware) per fornire un’esperienza più coinvolgente per il visitatore. E noi addetti ai lavori dovremmo essere i primi a passarci la mano sulla coscienza, e renderci conto che forse la prossima fase del web è di tornare alle origini, e di esplorare modi per rendere i servizi online più fruibili e piacevoli, ma senza il peso e lo spreco a cui assistiamo oggi.
I fogli di stile saranno serviti a parte
Qualche mese fa avevo accennato ad un esperimento che sto conducendo sul blog, per capire se sia meglio servire i fogli di stile direttamente all’interno del sorgente HTML della pagina, e quindi ridurre al minimo il numero di richieste al server da parte del browser, o se averli a parte, così che i visitatori di ritorno non debbano scaricarli nuovamente, e quindi ridurre il quantitativo di dati che viaggia in rete. Stando alle statistiche d’accesso, più dei tre quarti dei visitatori che approdano su questi lidi, arrivano qui per la prima volta, leggono una pagina, e poi volano via senza voltarsi indietro. Se le cose stanno davvero così, allora la prima soluzione dovrebbe essere da preferire. Ma dato che l’omino sulla spalla è un intransigente rompiscatole che vuole i dati alla mano, abbiamo deciso che per alcuni mesi i fogli di stile sarebbero stati “in linea”, e poi avremmo cambiato l’impostazione per servirli a parte. Dunque dal mese prossimo si parte con la seconda fase di quest’esperimento: ti prego di farmi sapere se qualcosa non si vede come dovrebbe.
Gli smartphone hanno superato i computer
Stando a Google Search Console, questo blog riceve più visite da dispositivi mobili intelligenti che da computer tradizionali con schermo e tastiera. All’inizio non riuscivo proprio a crederci, ma poi anche le statistiche messe a disposizione da SupportHost nel mio pannello di controllo hanno confermato questa tendenza, e così mi sono dovuto arrendere all’evidenza. Delle circa 2000 visite mensili, mi dicono dalla regia di Mountain View, il 75% avviene su uno smartphone, ed un misero 25% sul deskop, come conferma la schermata qui sotto.
