due chiacchiere

Archivio degli articoli in cucina, pagina 3

Hallaca, un piatto di natale venezuelano

Un ramo della famiglia della moglie ha radici venezuelane. Così quando ci hanno invitato a casa loro per la vigilia di capodanno, abbiamo avuto modo di assaggiare alcune specialità tipiche del luogo: la arepa, la hallaca e le immancabili empanadas, di cui ti avevo parlato non molto tempo fa. La arepa è il pane venezuelano, fatto con una massa di farina di mais. Una specie di focaccia toscana alla cecina (ma con il granturco al posto dei ceci), che può essere cotta al forno, alla griglia o fritta. La hallaca (pronunciato aiacca) è il piatto tradizionale del Natale, quello che da noi sarebbe il cotechino. La particolarità è nella preparazione: il cibo viene infatti avvolto in una foglia di banano, legata con uno spago e cotta per più di un’ora in acqua non salata.

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Un inizio d’anno con un dolce sorriso

Come sai, sono sempre stato attento a tenere in considerazione il feedback che ricevo dai miei lettori, la linfa vitale che ha permesso a questo piccolo spazio sperduto nella rete, di germogliare e crescere sano e robusto. Così scopro che a qualcuno piacerebbe che io pubblicassi più foto. Un desiderio, suppongo, insito nella natura umana secondo cui guardare è meglio che leggere, e che soddisfa l’atavica esigenza di sbirciare dal buco della serratura. Dal punto di vista tecnico, se fino all’anno scorso potevo accampare la scusa di non aver abbastanza spazio a disposizione (facendo finta di non conoscere Flickr), ora che Tophost ha alzato il limite a 10 giga, quella giustificazione non regge più. Allora non mi rimane che dare ascolto al volere popolare, partendo con una foto scattata la mattina dell’1 gennaio: la colazione a base di french toast e succo d’arancia preparata dalla moglie. Quale modo migliore per cominciare l’anno? Leggi il resto : Un inizio d’anno con un dolce sorriso

Ho cotto la pasta in padella

Forse ricorderai che più o meno un mese fa, avevo proposto un video in cui un cuoco della rivista CHOW mostrava come cuocere la pasta risparmiando acqua e tempo. I lettori si sono subito scagliati contro il metodo osceno, reclamando a gran voce contro gli eccessi di amido e quant’altro. A me è sempre piaciuto sperimentare in prima persona queste cose, ma la moglie aveva categoricamente vietato di sprecare un pacco di pasta in questo modo. L’altra sera, approfittando del fatto che lei fosse in giro per i centri commerciali a comprare gli ultimi regali natalizi, ho deciso di preparare la cena seguendo il metodo del video (sssshhh, non ditelo a sunshine!). Leggi il resto : Ho cotto la pasta in padella

Pelare un bulbo d’aglio in 10 secondi

Non sapevo se mettere questo video tra le lezioni d’inglese o in cucina, dato che insegna un po’ di lingua americana, dando un divertente consiglio culinario allo stesso tempo. Credo che proverò una di queste sere a condurre l’esperimento, eventualmente posterò le prove su queste pagine. Todd Coleman, editore esecutivo del periodico Saveur, mostra come sfruttare due terrine per pelare una testa d’aglio in una decina di secondi. Utile per chi non vuole impuzzolirsi le mani 🙂 Leggi il resto : Pelare un bulbo d’aglio in 10 secondi

Usi alternativi per la birra

Se facessi leggere queste righe a mio cognato, vero intenditore del liquido biondo frizzante, come minimo mi disconoscerebbe come parente 🙂 Ma dato che siamo ancora in clima estivo, dopo banane, cipolle ed altre frivolezze, oggi voglio suggerirti alcuni modi inconsueti per usare una lattina di birra. Già, perché a quanto pare ricercatori ed esperti di mezzo mondo, piuttosto che bersela mentre assaporano una bella pizza, la portano in laboratorio e la sottopongono a singolari analisi chimiche. Si scopre così che gli acidi in essa contenuti sono efficaci contro la ruggine o vari ossidi, mentre gli zuccheri possono ridare nuova vita al tuo prato danneggiato dalla pipì del cane del vicino. Se t’ho incuriosito, non ti rimane che seguirmi in questo singolare viaggio. Leggi il resto : Usi alternativi per la birra

Anche quest’anno ho fatto lo yogurt

Ogni anno, con l’inizio della bella stagione, tiro fuori la mia pentola a “cottura lenta” (non so se in italiano esista un nome più appropriato) per preparare lo yogurt, di cui vado particolarmente ghiotto. D’inverno ho provato più volte, ma non importa quanto tenga al calduccio il prezioso contenuto, non sono riuscito ad ottenere risultati soddisfacenti dai miei amici batteri. Quest’anno, comunque, per non farmi cogliere impreparato a quest’appuntamento, mi sono anche munito di termometro per i cibi. Che mi consente di monitorare la temperatura del latte prima di aggiungervi lo yogurt madre. Stando ai siti del settore, infatti, la temperatura del latte deve salire lentamente da circa zero gradi (frigo) a 58 gradi centigradi, al di sotto del punto di ebollizione. Poi altrettanto lentamente (almeno 2 ore) la si fa scendere fino a 40 gradi, ideale per i batteri che avranno almeno 8 ore per fare il loro lavoro. Un processo che richiede un’intera giornata, ma i cui risultati anche per quest’anno non mi hanno deluso per nulla finora.

Cosa c’è nel tuo bicchiere di vino

Come forse saprai sono un fedele abbonato a Wired (ho rinnovato fino al 2015, approfittando di una promozione che offriva la sottoscrizione a 4 dollari all’anno). Ogni mese, la redazione indossa il camice del chimico ed analizza un prodotto d’uso comune. Questo mese hanno puntato il loro microscopio su un bicchiere di vino rosso. Dato che noi italiani qui in America siamo “famosi” per pasta, pizza e vino, non potevo esimermi dal tradurre l’articolo per i miei lettori amanti del nettare di Bacco. Tra le altre cose ho avuto modo di confermare la teoria del mio medico curante sul nesso tra il bicchiere di vino che ci facciamo col suocero ed il mal di testa che ogni tanto ne consegue: no, non è il post-sbornia, ma l’azione dei solfiti che i produttori aggiungono al vino. Tant’è che da qualche tempo sto comprando vini che ne dichiarano esplicitamente un basso contenuto, per… vedere l’effetto che fa! Leggi il resto : Cosa c’è nel tuo bicchiere di vino

I biscotti di San Valentino

Ieri è stata una giornata abbastanza convulsa, non solo perché era Lunedì e quindi al lavoro c’era la solita sfilza di riunioni sullo stato dei vari progetti (un’autentica perdita di tempo), ma perché avevo appuntamento dal dentista per valutare la necessità di una cosiddetta “pulizia profonda” delle tasche che affliggono le mie gengive. Una procedura da effettuarsi sotto anestesia, dove il dentista dovrà “scavare” per andare a togliere i batteri negli angoli più remoti e nascosti della mia cavità orale. La copertura dentistica, nel mio caso, mi è offerta dal sindacato, ed è alquanto scarsa, se non altro perché mi tocca farmi quasi un’ora in macchina per raggiungere il più vicino dentista convenzionato. Alla fine di una giornataccia come questa, torno a casa e sul tavolo trovo un vassoio pieno di biscotti a forma di cuoricini. La moglie, dall’altra stanza dove sta sistemando i panni appena “sfornati” dall’asciugatrice, mi urla “buon san valentino!” e viene in cucina con il più bel sorriso del mondo. E come per magia, tutto lo stress s’è sciolto in un bacio. Cosa potrei volere di più dalla vita, un Lucano? Leggi il resto : I biscotti di San Valentino

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