La scorsa settimana abbiamo scoperto insieme l’inizio dell’affascinante storia di come le auto elettriche fossero state, quasi in maniera inimmaginabile oggi, davvero popolari alla fine del 1800, prima di cadere nel dimenticatoio per circa un secolo. Lo stimolo che spinse scienziati ed imprenditori ad investire in quella tecnologia, come abbiamo visto, era l’insostenibilità della locomozione equina, con tutti i problemi legati al letame ed in generale alla gestione di un parco animali così ingente. Problemi simili a quelli che ci troviamo ad affrontare oggi, tra inquinamento e cambiamenti climatici dovuti all’eccessivo quantitativo di anidride carbonica che la società moderna produce per le proprie attività. Chissà che ancora una volta l’auto elettrica non si riveli la soluzione a questi problemi, ammesso e non concesso che si riesca a studiare una tecnologia più efficace e meno inquinante del litio. Continuiamo allora il nostro viaggio storico alla scoperta del signor Whitney e del suo sogno di produrre milioni di auto elettriche. Il sogno elettrico del signor Whitney: Leggi il resto »
Archivio degli articoli in ripostiglio, pagina 4
Le auto più vendute alla fine dell’Ottocento
Con i prezzi della benzina sempre abbastanza salati, è normale chiedersi come mai il mondo non segua il modello norvegese, fortemente basato sull’uso di energie rinnovabili, e come mai ancora oggi l’umanità non riesca a liberarsi dagli idrocarburi come fonte di energia per i propri veicoli. Lo sapevi ad esempio che già più di centoventi anni fa in America l’auto più venduta era… elettrica? Io stentavo a crederci, quando ne hanno parlato in un episodio del mio podcast preferito, Freakonomics Radio. Così ho fatto un po’ di ricerca in materia, e sono inciampato in un lungo ma piacevole articolo del Guardian che ripercorreva le avventure della Electrobat, un’automobile ideata da Pedro Salom e Henry Morris, due scienziati appassionati della neonata elettricità in quel di Filadelfia (non il formaggio spalmabile). Eccoti qui di seguito la prima puntata di quest’intrigante storia. Le auto più vendute alla fine dell’Ottocento: Leggi il resto »
I cartelli elettorali nei paesini americani
Dato che il post di ieri ha fatto terra bruciata intorno al mio blog, e visto che era un po’ che non parlavo di curiosità dal Paese a stelle e strisce, oggi vorrei cambiare tono e farti vedere cosa fanno i candidati per promuoversi qui nei suburbs. Le villette singole e la mancanza di cartelloni stradali riducono drasticamente la superficie fisica dove affiggere manifesti e volantini, come accade negli ambiti più urbani tipici del Belpaese. Al contrario, gli spazi verdi abbondano, e la soluzione è dunque di montare il manifesto plastificato su picchetti di metallo (una specie di telaio) ed infilzarlo nel prato inglese. Questo espediente è usato anche per promuovere eventi, come ad esempio una donazione di sangue organizzata dalla Croce Rossa, o che la casa è in vendita e chi contattare per avere maggiori informazioni. Qui nel New Jersey le primarie si fanno sempre a Giugno, e le elezioni sempre a Novembre in tutta la nazione. Quindi fra qualche settimana le vie del paesello dove abitiamo cominceranno a riempirsi di ogni genere di cartelli elettorali. I cartelli elettorali nei paesini americani: Leggi il resto »
Mamma, ho preso la… tigna della pelle
Come ho già detto un paio di volte, collaboriamo con un’associazione che si occupa di accudire cani e gatti abbandonati. Per ovviare alla mancanza di spazio nei loro locali, hanno chiesto aiuto alla comunità, e così ci siamo fatti avanti per accudire queste birbe fino a quando non vengono adottati definitivamente. Dell’ultimo gruppo che ci hanno affidato (mamma e cinque neonati), solo Dandy ce l’ha fatta, ed ora continua a crescere pieno di energia, sempre pronto ad aggrapparsi ed arrampicarsi sulla gamba del sottoscritto appena mi avvicino. Tant’è che l’ho soprannominato “il signor Messner”, per la sua grinta scalatoria inarrestabile 😁. Sfortunatamente mamma Mimì la scorsa settimana ha mostrato i primi segni di una malattia che in realtà non conoscevo, la tigna della pelle, e quindi abbiamo dovuto mettere entrambi in lockdown nel bagno. Stando alle indicazioni del veterinario, vi dovranno passare le prossime cinque settimane, facendo una scrupolosa pulizia quotidiana di coperte e lettino, ciotole varie, e vaschetta per i bisognini. Mamma, ho preso la… tigna della pelle: Leggi il resto »
Dimmi cosa vedi e ti dirò chi sei
Mentre i più fortunati si godono gli ultimi scampoli di vacanze prima del rientro definitivo, in molti hanno già ripreso le regolari attività lavorative (e qui in America anche quelle scolastiche). Allora oggi vorrei condividere uno di quei test psicologici che si fanno sotto l’ombrellone, un modo come un altro per dare un sapore meno amaro a quest’estate che se ne va.
Prova ad osservare il disegno qui di seguito per qualche secondo, e fai attenzione alla prima cosa che vedi. Perché svelerà la tua propensione al tradimento. Dimmi cosa vedi e ti dirò chi sei: Leggi il resto »
Anch’io sto con Sanna Marin
Passano gli anni, ma la mentalità di tante persone non cambia mai. Era l’estate del 2009 quando commentavo la “notizia” (le virgolette sono d’obbligo) apparsa su alcuni quotidiani italiani, secondo cui la gente s’indignava perché l’allora ministra Carfagna aveva osato presentarsi al mare, udite udite, in costume da bagno! Però poi la stessa gente protestava per le piazze a difesa delle donne afgane costrette ad indossare i famigerati burqa dai talebani che erano stati al potere fino a qualche anno prima. La storia sembra ripetersi tredici anni dopo, questa volta a livello europeo, dopo che la stampa ha fatto circolare un video in cui la prima ministra (si dice così?) finlandese, Sanna Marin, balla e si diverte ad una festa con amici. Ma siamo davvero così confusi e bacchettoni, se c’indignamo per qualcosa del genere? Non ci sono droghe, non c’è violenza, non c’è promozione di attività illegali di alcun genere. C’è solo una ragazza che balla, e che trasmette un senso di positività e semplicità alla sua nazione. I politici non vanno giudicati da come ballano, ma da come guidano il proprio Paese. E la Marin, tra politiche per combattere il cambiamento climatico e per rinforzare il sistema pensionistico finlandese, ha fatto meglio di tanti parrucconi mummificati. Anch’io sto con Sanna Marin: Leggi il resto »
Buon viaggio, piccoli mici
Come forse ricorderai, da tempo lavoriamo con la locale associazione che si occupa di accudire cani e gatti abbandonati, che ci assegna alcuni di questi poveri animali in affidamento temporaneo, mentre aspettano di trovare qualcuno che li adotti. Non appena siamo rientrati dalle vacanze, la direttrice ci ha subito chiamato per sapere se eravamo disponibili a prendere una mamma e cinque neonati di circa una settimana. Finora ci avevano dato micetti di un mese o più, già svezzati ed abituati a fare i bisognini nella sabbietta per conto proprio, quindi questa era una nuova sfida in casa Camu. La responsabile ci ha detto che sarebbe stata una passeggiata: “La mamma si occuperà di tutto, li farà mangiare, li pulirà, li riscalderà. Voi dovete solo darle da mangiare e pulire qualche incidente di percorso. Toccate i piccoli il meno possibile, pesateli ogni paio di giorni e lasciate che la natura faccia il suo corso”. Buon viaggio, piccoli mici: Leggi il resto »
Voglio raccontarti una storia
Oggi voglio condividere le parole che Laurie Anderson ha scritto su un muro della sua mostra in un museo di Washington, D.C. che abbiamo visitato durante il nostro viaggio qualche mese fa. Parole che si leggono tutte d’un fiato sotto l’ombrellone, mentre la brezza trasporta la mente in mondi lontani e pieni di sensazioni ricche ed intense.
Voglio raccontarti la storia di una storia. Che comincia all’incirca nel periodo in cui ho scoperto che la maggior parte degli adulti non ha idea di cosa stia parlando. Era il centro dell’estate, io avevo dodici anni. Ero il tipo di ragazza che voleva sempre mettersi in mostra. Ho sette fratelli e sorelle, e mi perdevo sempre tra la folla. Avrei fatto qualsiasi cosa per ottenere un po’ d’attenzione. Così un giorno, mentre ero in piscina, decisi di fare un tuffo dal trampolino più alto. Il tipo di tuffo in cui ti senti per qualche istante magicamente sospesa a mezz’aria. E tutti ti guardano ed esclamano stupiti “Guarda com’è incredibile, stupenda!”