due chiacchiere

Archivio degli articoli in ripostiglio, pagina 4

PetSmart, anche gli animali hanno un negozio

Nel mio studio a casa ho un acquario di circa 250 litri, dove abitano un gruppetto di pesci rossi. L’idea ci è venuta qualche anno fa, quando le figlie ci tormentavano per prendere un animale domestico, possibilmente un gatto. Allora, per non tuffarci a capofitto in qualcosa di così impegnativo, proposi di fare un esperimento con qualcosa di più facile: un paio di pesciolini rossi. “Se riuscirete a prendervi cura di questi due allegri pescetti”, dissi alle figlie all’epoca, “allora potrete passare al livello successivo, un criceto, e poi se anche quello sopravvive, prenderemo un gatto”. In realtà, la mia intenzione era quella di prendere tempo, perché sapevo che alla fine l’animale domestico sarebbe finito sul mio groppone, quando le figlie si sarebbero stancate di pulire la sabbietta o di giocarci. E così in effetti è stato già per l’acquario (al criceto non ci siamo mai arrivati): dopo un mesetto, entrambe le ragazze hanno cominciato a disinteressarsi agli esserini arancioni che nuotavano nel piccolo acquario, e così è toccato a me prendermene cura. Leggi il resto di PetSmart, anche gli animali hanno un negozio

La migliore gerontocrazia americana

Per coloro che si lamentano di avere Giorgia Meloni come Presidente in carica, vorrei solo ricordare che noi qui in America abbiamo il Rimbambito che oramai non riesce neppure a mettere due parole in fila ad una conferenza. Così rincitrullito che il suo stesso staff deve interrompere il discorso ancora prima che sia finito. Ma si può assistere ad uno spettacolo più triste di questo? E voi vi lamentate di Giorgia Meloni? Il solo pensiero che la prossima presidenza potrà essere affidata a questo bacucco oppure all’abbronzato arancione mi fa venire il voltastomaco. Non era certo questa l’America che sognavo quando sono emigrato dall’Italia 15 anni fa.

Sono tornato a donare sangue dopo 17 anni

Era il lontanissimo Novembre 2008 quando provai a donare sangue qui in America. Ricordo quel giorno molto bene: ero arrivato nel Paese a stelle e strisce da qualche mese, ed oramai il lavoro al Bronx andava bene. Un giorno ci arrivò una email dall’ufficio personale, in cui ci dicevano che l’equivalente dell’AVIS statunitense sarebbe venuta con il loro centro mobile (un pulmino equipaggiato di tutto l’occorrente) a raccogliere donazioni volontarie. Come i miei piccoli lettori di vecchia data forse ricorderanno, quand’ero in Italia ero un convinto donatore, vuoi perché lo sentivo come un dovere personale, dopo che mio nonno era morto anni prima di leucemia ed aveva ricevuto tantissime trasfusioni, vuoi perché mi davano la giornata libera al lavoro 😉 Così ero convinto di voler continuare questa tradizione anche qui, e mi presentai alla porta del camioncino parcheggiato ad un paio di isolati dall’ufficio. Non immagini la mia delusione, come raccontavo nel 2008, quando mi dissero che non potevo donare perché ero vissuto in Europa durante il periodo della mucca pazza, e siccome non esisteva un test per il morbo di Creutzfeldt-Jakob, non potevano stabilire se il mio sangue fosse sicuro o meno. Leggi il resto di Sono tornato a donare sangue dopo 17 anni

L’ossessione per la raccolta differenziata

Incredibile a dirsi, ma è già passato più di un mese dal nostro viaggio in Italia. Eppure un particolare mi è rimasto particolarmente impresso: la presenza di contenitori per la raccolta differenziata un po’ ovunque, dai cestini attaccati ai pali della luce sul lungomare, ai contenitori opportunamente etichettati vicino alla spiaggia. I siciliani (e non solo?) sembrano essere ossessionati dal separare plastica, lattine, carta, umido e vetro. Mia sorella a casa mi faceva vedere il calendario della raccolta porta a porta: ogni sera gli addetti alla nettezza urbana passano a raccogliere una tipologia diversa di rifiuti, e guai a sgarrare, partono multe, avvisi e segnalazioni varie. Poi però se andavo a guardare cosa c’era nella plastica, ad esempio, ci trovavo dalle buste del supermercato ai bicchieri monouso, dal cellophane in cui sono avvolti alcuni alimenti freschi alle bottigliette d’acqua. Leggi il resto di L’ossessione per la raccolta differenziata

Il ritorno del virus informatico scatenato

Ma pensa, sono passati dodici anni da quando Alan Becker pubblicò in rete un cortometraggio poi diventato famoso su tutto il regno terracqueo. In quel video, un omino stilizzato s’intrufolava all’interno dello schermo del computer e cominciava a fare dispetti e rompere tutto quello che gli capitava a tiro. Negli anni la saga di questo ribelle virtuale è continuata, con altri artisti che ne hanno raccontato le avventure in video spuntati come funghi un po’ ovunque. L’altro giorno me ne è capitato uno sotto mano durante le mie scorribande per i social, che mi ha particolarmente colpito per la fantasia degli animatori. Così ho deciso di conservarlo qui sul blog a futura memoria. Giusto per proporti un argomento più leggero e faceto di quello che ho trattato la scorsa settimana 🙂 Leggi il resto di Il ritorno del virus informatico scatenato

Fare testamento in America

Ammetto che si tratta di una pura coincidenza se praticamente 13 anni fa, giorno più giorno meno, parlavo dello stesso argomento che sto per affrontare oggi. Non solo, per un misterioso motivo (la mente a volte è davvero strana), ricordo esattamente dov’ero quando scrissi quel post: sull’autobus che dalla nostra casetta nel New Jersey mi portava in ufficio nel Bronx. Non so perché quella mattina è rimasta impressa nella mia memoria, forse per la reazione di commenti che suscitò il post, boh. Ad ogni modo, oggi riprendo quel discorso non proprio da ombrellone, inspirato dalle notizie di qualche settimana fa sull’apertura del testamento di Berlusconi, e di come siamo un popolo di guardoni impiccioni 😅 Quella notizia mi ha fatto ricordare che qualche mese fa Sunshine ed io abbiamo completato le procedure per registrare il nostro testamento. Leggi il resto di Fare testamento in America

23andme e la ricerca sul cancro

Qualche mese fa avevo parlato di questo servizio americano a cui puoi mandare il tuo DNA per essere sequenziato ed analizzato, e per contribuire alla ricerca sulle malattie genetiche. Perché donare qualche spicciolo a Telethon è sempre cosa buona e giusta, ma se poi quei ricercatori non hanno abbastanza dati e materia prima su cui lavorare, quegli spiccioli non è che vanno poi così lontano. Allora vorrei condividere oggi una notizia pubblicata recentemente sul blog di 23andMe secondo cui, grazie ai tanti sondaggi a cui hanno contribuito i loro iscritti, che hanno fornito dati preziosi su stili di vita e condizioni di salute, si sono fatti importanti passi avanti nello studio di una nuova terapia contro il cancro. Ti riporto qui di seguito il loro comunicato, sperando di scalfire lo scetticismo di coloro che pensano egoisticamente solo alla loro privacy ed alle multinazionali cattive.

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Il violino magico di Lindsey Stirling

Dopo aver guardato per la prima volta dopo tanti anni la trasmissione Amici di Maria De Filippi, mi sono reso conto di come questi talent show siano molto più utili (per coloro che vi partecipano) dei programmi blasonati come Sanremo, dove lo spettacolo ed il pettegolezzo finiscono sempre per farla da padrone, rubando la scena agli artisti sul palco. Per esempio, qui in America c’è una trasmissione vagamente simile che si chiama America’s Got Talent (mi pare sia stata importata anche nel Belpaese), che nel lontano 2010 ha visto tra i concorrenti una giovane Lindsey Stirling. I giudici non la portarono in finale, reputando il suo talento ancora acerbo, eppure subito dopo la sua ultima esibizione, fu contattata da registi e produttori per partecipare ad altre trasmissioni, lanciando di fatto la sua carriera musicale, che ancora oggi persiste e raccoglie un discreto numero di fan, tra cui il sottoscritto. Leggi il resto di Il violino magico di Lindsey Stirling

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