Ultimamente ho altri pensieri per la testa, quindi non seguo nel dettaglio ogni notizia che appare sui giornali. Però quella degli arresti effettuati negli scorsi giorni nei campus americani mi ha chiaramente incuriosito, se non altro perché io lavoro per uno degli atenei coinvolti, l’Università della California, campus di Los Angeles. Dove, tra l’altro, è stato girato il video qui di seguito (disponibile anche nella versione integrale di 5 ore). Quello che non mi è chiaro è quale sia la giustificazione per arrestare questi manifestanti? Non mi pare siano violenti, non mi pare stiano invadendo nessuna istituzione in maniera aggressiva, come qualcuno invece ha fatto qualche anno fa durante la concitata transizione di potere tra Trump e Biden. Ed allora come mai quando in Cina ed in Russia si arrestano quelli che protestano, siamo tutti pronti a scandalizzarci, ma quando sono gli americani a sopprimere una protesta del tutto legittima, oppure ad incaprettare anche un italiano che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, allora si fan spallucce e si pensa “eh, sò ragazzi…”. Mi sa che Chomsky, nel suo libro La fabbrica del consenso, che sto leggendo in questi giorni, ci aveva visto giusto. Leggi il resto di Arresti nei campus americani
Archivio degli articoli in ripostiglio, pagina 3
Anche per quest’anno la legna è pronta
Un po’ in ritardo rispetto all’anno scorso, mi sono messo alla ricerca di annunci sui siti locali di persone che regalassero ciocchi di alberi che avevano tagliato da poco, per preparare la legna per l’inverno. Nella foto qui sotto puoi vedere le due cataste, che alterno di anno in anno. Il camino infatti noi lo accendiamo solo nei fine settimana da novembre a marzo, più per avere l’atmosfera rilassante che per riscaldare l’ambiente. Quindi una catasta in genere ci dura per tutta la stagione. Questo mi permette di svuotare un lato della rastrelliera (si chiama così in italiano?) mentre l’altro continua il processo di stagionatura. In questo modo la legna che ho spaccato qualche giorno fa, la userò nell’inverno del 2025: un tempo sufficientemente lungo per togliere buona parte dell’umidita, come ho potuto constatare durante la stagione appena trascorsa, con i pezzi che avevo preparato nel 2022. Poi quest’anno mi sono meccanizzato: mio cognato mi ha regalato un vecchio spaccalegna idraulico elettrico (tipo questo), quindi non devo più far fatica a “pompare” con quello manuale che usavo prima. E infatti come vedi la legna di quest’anno è tagliata più piccola. Leggi il resto di Anche per quest’anno la legna è pronta
Come funziona il differenziale di un’auto
Oggi ho deciso di vestire i panni di divulgatore scientifico e condividere un video che è apparso nel mio feed su Reddit, che in genere spulcio la sera prima di andare a nanna. Sin da piccolo ero un grande fan di Piero Angela e del suo modo così genuino di spiegare la scienza: sono sempre stato curioso di scoprire come funzionasse il mondo intorno a me. Qui in America, per anni ho guardato una serie tv, How it’s made, in cui gli autori vanno dietro le quinte delle fabbriche di tutto il mondo per mostrare i processi produttivi che creano gli oggetti ed i cibi che usiamo tutti i giorni, dalla mozzarella alle ruote di un camion. Si vede che gli algoritmi intelligenti di Reddit hanno capito di questa mia inclinazione ingegneristica, e per questo mi propongono post sull’argomento. Il video che ho trovato spiega, in maniera chiara ed intuitiva, come funziona il differenziale che collega le ruote di un’auto all’albero motore. Un bellissimo esempio di come un’idea prende forma e si evolve nel tempo. Buona visione. Leggi il resto di Come funziona il differenziale di un’auto
Le medium sono molto popolari in America
L’altro giorno, mentre guidavo in tangenziale per portare la macchina dal meccanico, un’insegna al bordo della strada ha colto la mia attenzione: reclamizzava l’ufficio di una medium che aveva da poco aperto i battenti. Si, una di quelle persone che ti leggono la mano e possono capire dalle pieghe della pelle quale sarà il tuo futuro. Quel cartello mi ha dato l’ispirazione per il post di oggi, e mi ha spinto a fare un po’ di ricerca su questo curioso argomento. Negli ultimi decenni, ho scoperto, gli Stati Uniti hanno assistito a una crescente popolarità di medium e psichici vari. Si tratta in realtà di un fenomeno che ha radici profonde nella storia culturale e sociale del paese: già ricordo che quando arrivai su questi lidi nel lontano 2008, una delle prime cose che mi colpì era lo studio di una medium a due passi dalla piazza centrale del paesello dove abitavo. Mi colpì perché, nella Sicilia dove sono nato e cresciuto, esistevano alcune maghe, ma la loro attività non era in genere alla luce del sole come in questi casi. Leggi il resto di Le medium sono molto popolari in America
La ricchezza casearia americana
La scorsa estate, quando siamo venuti in Italia, non ho fatto caso all’offerta casearia disponibile nei supermercati della zona. Non so se le cose siano cambiate nel Belpaese rispetto a sedici anni fa, ma una differenza che ho sempre notato con il Paese dello zio Sam è la variegata moltitudine di prodotti derivati dal latte. E prima che qualcuno storca il naso, questo post non è inteso come una critica verso l’Italia, ma più come una curiosità con la quale ti troverai a fare i conti se verrai in vacanza da queste parti. A partire dal fatto che è molto difficile trovare il latte pastorizzato ad alte temperature UHT, che invece è la norma in qualsiasi supermercato da Siracusa a Belluno. Stando ad un articolo di Reader’s Digest di qualche anno fa, il motivo è da attribuire all’ossessione degli americani per le cose fredde (ne avevo già parlato l’anno scorso), ma anche al fatto che il sapore del latte UHT non è particolarmente gradito. Leggi il resto di La ricchezza casearia americana
Il budget di un anno tipico in casa camu
Qualche settimana fa Sunshine ed io, in un momento di calma nel fine settimana, ci siamo seduti per fare il punto del budget familiare e capire come siamo messi con le spese, tra apparecchi per i denti delle figlie, leasing della macchina e quant’altro. Un esercizio che consiglierei di fare a tutti, per avere un quadro più o meno chiaro delle entrate e delle uscite. Già, perché oggi con gli acquisti online a portata di click, è facile fare qualche spesuccia di cui non si era tenuto conto. Io stesso, lo ammetto, in passato mi sono lasciato prendere un po’ la mano, specialmente se si trattava di un gadget tecnologico. Ora che le spese per le figlie adolescenti sono in crescita, e dovendo mettere da parte qualche soldo per pagare la loro retta universitaria (che qui in America si preannuncia alquanto salata), siamo molto più attenti a dove vanno a finire i soldi guadagnati con tanta fatica durante l’anno. Ed ecco che m’è venuta in mente l’idea per questo post. Per semplicità, ho deciso di riproporzionare tutto ad un guadagno lordo di 100 mila dollari all’anno. Che sembrano tantissimi, ma vedrai che alla fine, in una famiglia di 4 persone, bastano appena per lo stretto necessario. Leggi il resto di Il budget di un anno tipico in casa camu
Dollar Store, il tuttomille americano
Accidenti, non riesco a capacitarmi del fatto che siano già passati più di due anni da quando ho scritto il primo post della miniserie sulle catene della grande distribuzione americana, in cui ti parlavo del supermercato che abbiamo a due passi da casa. Oggi vorrei riprendere quel filone raccontandoti del Dollar Store, che in Italia, almeno quando abitavo lì, era popolare come Tutto Mille: un negozio dove acquistare dai piatti di carta a varie cianfrusaglie per le feste di compleanno, dai mestoli per la cucina alla palla per giocare a calcetto (ai miei tempi compravamo il Super Tele rosso). Anche in questo caso, le grandi imprese hanno messo lo zampino in queste catene di negozi, ed al momento ne esistono principalmente cinque: Dollar General, Five Below, Dollar Tree, Family Dollar, Party City. Da anni questi negozi sono sotto osservazione per il modo non proprio trasparente in cui trattano i propri impiegati e gestiscono l’inventario. Ma polemiche a parte, rappresentano una soluzione conveniente per acquistare piccole cianfrusaglie quotidiane. Leggi il resto di Dollar Store, il tuttomille americano
Girare a destra con il rosso
Visto che la scorsa settimana parlavo dell’anniversario del mio arrivo nel Paese dell’aquila calva, oggi volevo condividere una delle tante differenze a cui mi sono dovuto abituare da quando abito qui: il modo in cui si guida, almeno nel New Jersey. Dei cartelli stradali ho scritto qualche tempo fa, ma forme e disegni a parte, è proprio lo stile di guida ad essere diverso. Sarà che le autostrade sono più larghe (eppure le chiamano strit, diceva sempre un mio amico), sarà che le scuole guida spiegano le cose in modo diverso. Fatto sta che qui ad esempio guidare nella corsia più a sinistra a 70 chilometri all’ora è una cosa normalissima. All’inizio, memore dell’abitudine che avevo in Italia, lampeggiavo al conducente per chiedergli gentilmente di spostarsi, ma ho notato subito che in pochissimi capivano quel gesto, mentre se ne stavano comodamente piantati su quella corsia guidando a passo di lumaca. Poi ho visto che molti, in situazioni analoghe, superavano a destra senza molti problemi, e così mi sono adeguato. Leggi il resto di Girare a destra con il rosso