Dato che il post di ieri ha fatto terra bruciata intorno al mio blog, e visto che era un po’ che non parlavo di curiosità dal Paese a stelle e strisce, oggi vorrei cambiare tono e farti vedere cosa fanno i candidati per promuoversi qui nei suburbs. Le villette singole e la mancanza di cartelloni stradali riducono drasticamente la superficie fisica dove affiggere manifesti e volantini, come accade negli ambiti più urbani tipici del Belpaese. Al contrario, gli spazi verdi abbondano, e la soluzione è dunque di montare il manifesto plastificato su picchetti di metallo (una specie di telaio) ed infilzarlo nel prato inglese. Questo espediente è usato anche per promuovere eventi, come ad esempio una donazione di sangue organizzata dalla Croce Rossa, o che la casa è in vendita e chi contattare per avere maggiori informazioni. Qui nel New Jersey le primarie si fanno sempre a Giugno, e le elezioni sempre a Novembre in tutta la nazione. Quindi fra qualche settimana le vie del paesello dove abitiamo cominceranno a riempirsi di ogni genere di cartelli elettorali. Leggi il resto : I cartelli elettorali nei paesini americani
Archivio degli articoli in ripostiglio, pagina 3
Gli operatori di telefonia americani
Dopo aver esplorato in lungo e largo le varie catene della distribuzione e della ristorazione americana, vorrei allargare un po’ il raggio d’azione ad altri settori e servizi. L’obiettivo rimane sempre quello di fornire qualche informazione utile a coloro che si accingono a visitare il Paese a stelle e strisce per turismo o per lavoro. Oggigiorno una cosa a cui non si può assolutamente rinunciare è il telefonino. Non so come funzionino le cose con gli operatori italiani quando si viaggia all’estero, ma qui il conto diventa salato molto in fretta se si cerca di fare una telefonata in roaming fuori dal territorio nazionale. Per questo, ogni volta che andiamo in Italia, metto da parte la mia schedina americana e ne compro una locale, giusto per avere la possibilità di usare i dati e fare telefonate con Whatsapp all’occorrenza (in modo che il mio “numero” non cambia). Così, supponendo che se vieni in viaggio a New York tu abbia la stessa esigenza, eccoti un elenco dei principali operatori (carriers) di telefonia mobile nazionali. Leggi il resto : Gli operatori di telefonia americani
Il credit score americano per il mutuo
Già ne avevo parlato nel lontano 2011, ma come dicevano gli antichi romani, repetita iuvant, no? Mi riferisco al concetto del “punteggio del credito” che ogni cittadino americano si ritrova assegnato dagli istituti di credito in una banca dati nazionale. Un numero che rappresenta la capacità di un debitore di far fronte ai propri impegni finanziari, in base alla sua storia creditizia. La banca dati ha una memoria da elefante, e conosce tutto, ma proprio tutto, della tua situazione economica: quante carte di credito hai attive, quanti fidi, l’ammontare del tuo mutuo e del tuo stipendio, quante volte hai fatto domanda per aprire linee di credito, e via dicendo. Il famigerato numerino va da 300 (persona inaffidabile) a 850 (Paperon de’ Paperoni), con la maggior parte degli americani situati intorno ai 600 punti. Leggi il resto : Il credit score americano per il mutuo
La segnaletica stradale americana
Gli americani, si sa, hanno la fissazione di doversi distinguersi dal resto del mondo in ogni aspetto della vita quotidiana. Qui le distanze non si misurano in centimetri e kilometri come nella maggior parte del mondo, ma in pollici e miglia; le date si scrivono la contrario, con il mese prima del giorno (per la felicità di chi deve programmare tutti i sistemi americani); le ore si contano con il suffisso “am” e “pm”, invece che avere un orario fatto di 24 ore come Dio comanda. Potrei continuare quest’elenco ancora per un po’, ma oggi vorrei soffermarmi sulla segnaletica stradale, e scrivere un post che possa essere utile ai turisti che si accingono a noleggiare un’automobile nel Paese a stelle e strisce. Perché a parte lo STOP, la maggior parte degli altri cartelli sono, ancora una volta, completamente diversi dal resto del mondo. Leggi il resto : La segnaletica stradale americana
Costco, il negozio dove tutto è più grande
Ricordo quando abitavamo in Toscana, c’era un mercatone chiamato La Metro, se non erro riservato a coloro che avessero una partita iva, dove era possibile comprare prodotti all’ingrosso. All’epoca non ebbi mai il piacere di visitare quel negozio, ma è quello a cui penso ogni volta che varco la soglia di Costco, il supermercato all’ingrosso americano per eccellenza. Sunshine ci va un paio di volte al mese (specialmente con questo caro prezzi!) a comprare carne e frutta, che onestamente sono di qualità spesso migliore (a parità di prezzo) di quella che trovi allo ShopRite. E così, dopo averti portato a mangiare nei vari fast food del Paese a stelle e strisce, mi è venuta l’idea di tornare ad esplorare altre catene della grande distribuzione. Costco è relativamente giovane, nato soltanto agli inizi degli anni ’80 con il nome Kirkland, il che spiega perché i prodotti “non di marca” che vendono, sono commercializzati sotto questo marchio. Apprendo da Wikipedia che hanno punti vendita persino in Francia e Spagna (chissà perché non in Italia), per un totale di circa 800 sparsi per il resto del mondo. Leggi il resto : Costco, il negozio dove tutto è più grande
JoAnn e Michaels, per liberare l’artista che è in te
Riprendo dopo qualche settimana di pausa il viaggio alla scoperta dei negozi d’America. Finora abbiamo esplorato molte delle catene che potrebbe essere utile conoscere quando si è in vacanza da queste parti: dai supermercati alle farmacie, dal cinema al ristorante, non dovrebbe mancare proprio nulla. Così oggi ho pensato di cambiare registro, e portarti a scoprire un paio di negozi che sono tornati comodi in questi due anni di pandemia. JoAnn e Michaels si rivolgono a coloro che hanno una passione per l’arte ed il cucito (crafts, in inglese), ed offrono un’ampia scelta di prodotti per soddisfare la più fantasiosa vena creativa. Perché comodi durante la pandemia? Perché trovare stoffa per fare le mascherine nei primi mesi era davvero impossibile, e JoAnn si organizzò per distribuire gratuitamente scampoli di stoffa a chi ne avesse bisogno. Tutti i negozi erano chiusi durante il lockdown, e l’unico modo era stare in fila fuori dalla porta, dove una signora usciva e distribuiva gli ordini inviati tramite il sito. Leggi il resto : JoAnn e Michaels, per liberare l’artista che è in te
La ristorazione veloce a stelle e strisce
Quando decisi di intraprendere questo viaggio tra i negozi americani in una notte buia e tempestosa di Febbraio (vabbè, lo sai che mi piace essere drammatico di tanto in tanto), non immaginavo di poter scovare così tanti spunti da condividere con i miei piccoli lettori. E così quella che era nata come una miniserie di pochi post si è trasformata in una nuova categoria del blog, che d’ora in avanti userò come scatola dei ricordi per tener traccia di curiosità sull’America in cui mi imbatto durante le mie perenigrazioni quotidiane. La volta scorsa abbiamo messo piede in un Olive Garden, che nell’immaginario americano rappresenta l’incarnazione della ristorazione italiana per eccellenza. Ma non tutti i turisti hanno la possibilità di sedersi a cena tranquillamente, nel ritmo frenetico imposto dalla tabella di marcia. Allora non rimane che entrare in una catena di fast food, sempre presenti nell’immaginario collettivo di come si alimentano gli americani. Leggi il resto : La ristorazione veloce a stelle e strisce
Olive Garden, la cena italiana vista dagli americani
Tre settimane fa ti ho dato un elenco dei bar commerciali dove poter fare una buona colazione prima di affrontare la lunga e faticosa giornata da turista nel Paese a stelle e strisce. Dopo aver macinato chilometri a piedi gironzolando per le vie dei luoghi che stai visitando, non c’è nulla di meglio che mettere le gambe sotto un tavolino… italiano. Almeno stando a quello che gli esperti del marketing di Olive Garden vogliono far credere agli americani che vanno a mangiare in questa catena di ristoranti. A partire dalla facciata: tutti i ristoranti sono costruiti seguendo le stesse identiche linee architettoniche, dalla California al Maine, come mostra la foto qui sotto. Nata nei primi anni ottanta in Florida, oggi conta quasi mille location sparse su tutto il territorio nazionale, ed offre praticamente lo stesso menù ovunque, inclusi i famosi bastoncini di pane (non grissini) cosparsi di burro ed aglio, di cui puoi mangiarne quanti ne vuoi. Leggi il resto : Olive Garden, la cena italiana vista dagli americani