due chiacchiere

Archivio degli articoli in america, pagina 3

Il social security number americano

L’articolo sul credito sociale cinese mi ha dato l’ispirazione per l’incursione di oggi tra le curiosità della vita quotidiana nel Paese a stelle e strisce. L’anno scorso avevo parlato di come in America in realtà esista già da decenni un sistema simile (sul quale però nessuno si strappa i capelli gridando al complotto di Stato), che misura il grado di affidabilità finanziaria di una persona, tracciando i saldi di tutte le linee di credito, i pagamenti in ritardo e via dicendo. Il perno di tutta la baracca è rappresentato dal cosiddetto social security number,  l’equivalente del codice fiscale italiano, che identifica in maniera univoca una persona fisica all’interno del sistema. La principale differenza è che qui, almeno in teoria, questo numero è segreto, e leggenda vuole che se un estraneo ne entra in possesso, possa facilmente fingersi di essere quella persona ed aprire linee di credito, acquistare proprietà e assumere debiti senza troppi problemi. Leggi il resto di Il social security number americano

Il disastro ferroviario di cui nessuno parla

Circa due mesi fa, migliaia di persone nel paesino di East Palestine nello stato americano dell’Ohio, si sono trovate a fronteggiare una crisi che aveva dell’incredibile, nel quasi assoluto silenzio della stampa nazionale ed internazionale. Si era da poco verificato il deragliamento di un treno della compagnia Norfolk Souther che trasportava liquidi altamente tossici ed inquinanti. Il surriscaldamento di una delle ruote motrici, venuta in contatto con queste sostanze pericolose, ha causato un incendio che ha sparso una densa coltre di fumo e fuliggine nel raggio di parecchi chilometri. Ad un paio di giorni di distanza, gli ignari residenti hanno cominciato a notare qualcosa di strano: migliaia di pesci morti che galleggiavano nel fiume che attraversa il paesino, strane chiazze oliose ed animali domestici  senza vita nei cortili dietro le case. Scene che sembravano tirate fuori da qualche film di fantascienza, ma che erano tutt’altro che frutto dell’immaginazione di qualche regista con il gusto per il genere distopico. Leggi il resto di Il disastro ferroviario di cui nessuno parla

La scuola superiore multidisciplinare

Sembra incredibile, eppure l’anno prossimo la figlia grande varcherà per la prima volta la soglia della scuola superiore. Un paio di settimane fa abbiamo partecipato ad un evento organizzato dalla high school del comune per i ragazzi della terza media: due ore passate ad ascoltare presentazioni di alcuni docenti sui i vari corsi disponibili, e testimonianze e consigli condivisi dagli attuali studenti. E così ho pensato di annotare su queste pagine alcune riflessioni su quello che ho imparato. A partire dalla fondamentale differenza tra licei e scuole italiane e le loro controparti americane: qui esiste un’unica scuola superiore, che accomuna tutti gli indirizzi possibili ed immaginabili, preparando gli studenti a diventare dal tecnico elettricista al letterato, passando per l’ingegnere ed pianista. Leggi il resto di La scuola superiore multidisciplinare

Tanti auguri dalla postina

Era il lontano Natale 2009 quando condividevo la cartolina di auguri che il nostro postino ci aveva lasciato nella buca delle lettere. Ora è cambiato il paesino in cui abitiamo, ma la postina che da anni ci porta la corrispondenza anche qui fa la stessa cosa del buon vecchio Bruce. In realtà, come accennavo qualche settimana fa, quest’usanza di scambiarsi bigliettini di auguri è molto diffusa nel Paese a stelle e strisce, e per le persone che compiono lavori socialmente utili, è accompagnata da un piccolo pensiero in denaro o nella forma di un buono acquisto valido in una delle tante catene commerciali disponibili in zona. Il cosiddetto tip (letteralmente, la mancia) non si dà solo ai camerieri al ristorante: durante il periodo natalizio, noi lasciamo un biglietto da 20 dollari ai netturbini (attaccato al coperchio della spazzatura che raccolgono il giovedì), uno alla postina, ed uno al genitore di classe che poi fa un regalo unico agli insegnanti delle figlie. Anche Sunshine, che insegna in paese, si fa una bella raccolta di regalini vari dai genitori dei bimbi che segue 😉

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La bolletta si paga con un assegno

Ora che la vacanze sono finite per tutti, iniziano pian piano ad arrivare gli estratti conto con le spese delle carte di credito effettuate durante le feste. Per fortuna qui in America, non serve doversi recare al più vicino ufficio postale per pagare queste bollette: l’impiegata delle Poste anzi ti guarderebbe alquanto stupita se ti presentassi con il bollettino per inviare il pagamento. Certo, molti oramai optano per l’addebito diretto sul conto corrente, più comodo e senza il pensiero di dimenticarsi di quest’incombenza. Ma ci sono ancora quelli che preferiscono vedere l’estratto conto con i propri occhi, e verificare che non vi siano stati errori nella fatturazione.

In questi casi l’azienda creditrice invia a casa una busta che contiene l’estratto cartaceo insieme ad una bustina più piccola preaffrancata, che andrà rispedita con il bollettino in cui ci sono i dati del pagamento ed un assegno bancario. Qui le poste sono talmente affidabili che in 15 anni di permanenza sul suolo a stelle e strisce, forse ci è capitato una sola volta che un assegno si sia perso (ma non è stato incassato), e mi pare fosse successo dopo uno dei grandi uragani che hanno flagellato la zona di New York qualche anno fa. Ed è per questo che la banca qui ti da blocchetti da 100 assegni, e ne puoi richiedere fino a 2000 alla volta, come abbiamo fatto noi qualche anno fa, dato che a Sunshine piace pagare le bollette in questo modo, quella malfidata! Leggi il resto di La bolletta si paga con un assegno

Il postino ha un nuovo furgoncino

Del postino americano e dell’inconfondibile camionetta con cui gira tra i sobborghi avevo già parlato nel lontano 2008. Da un paio d’anni circola la notizia secondo cui finalmente, dopo decenni d’utilizzo, il furgoncino bianco Grumman LLV con il logo blu andrà in pensione, rimpiazzato da un modello che introduce ogni genere di comfort ed accorgimenti per migliorare la vita di coloro che passano la giornata a guidare tra le viuzze dei paeselli distribuendo lettere e cartoline. Dall’aria condizionata a nuove sospensioni per assorbire le irregolarità del manto stradale, dalla capienza maggiore del vano di carico al parabrezza gigantesco, i postini avranno finalmente un mezzo al passo con i tempi. L’anno scorso, il nuovo modello ha fatto il suo debutto pubblico al CES di Las Vegas, ed è stato accolto da una valanga di critiche generali sull’estetica, e qualcuno che dice che non sia abbastanza efficiente. Leggi il resto di Il postino ha un nuovo furgoncino

Le cartoline di Natale per parenti ed amici

In questi giorni siamo tutti artisti e fotografi qui nella terra a stelle e strisce. Devi sapere infatti che da tempo immemore esiste in America quest’usanza di preparare un biglietto natalizio con alcune foto di famiglia da inviare a parenti ed amici per augurar loro buone feste in un modo più personale che la classica cartolina con l’albero di Natale che si compra in cartoleria. Esistono, ovviamente, tanti servizi online (no, questo non è un post sponsorizzato, non preoccuparti) che consentono in pochi click di scegliere il proprio stile, personalizzarlo con le foto dell’anno, ed infine ordinare il risultato finale che verrà comodamente recapitato a casa nel giro di una settimana. Poi comincia l’opera di imbustamento e spedizione di queste creazioni artistiche in giro per il mondo (nel nostro caso letteralmente). I frigoriferi, sotto Natale, si riempiono così di facce sorridenti e, in alcuni casi, di brevi storie che riassumono cos’ha fatto quella famiglia durante l’anno appena trascorso. Leggi il resto di Le cartoline di Natale per parenti ed amici

Colui che propone un brindisi ufficiale

Nelle commedie americane in cui i protagonisti si sposano, si vede spesso uno dei testimoni avvicinarsi al microfono e fare un discorso ufficiale ai novelli sposini, ricordando magari qualche avventura, oppure un momento commovente di quando erano giovani, o ancora prendendo in giro questo o quell’altro invitato. Beh, devi sapere che quel ruolo ha un nome ben preciso nella lingua inglese: toastmaster. Qui la parola toast è usata nella sua accezione meno comune: non come tramezzino al formaggio da sgranocchiare durante la pausa pranzo, ma per indicare “a call to a gathering of people to raise their glasses and drink together in honor of a person or thing, or an instance of drinking in this way”, ovvero un brindisi. Da qualche mese ho scoperto che esiste un club mondiale a cui chiunque può iscriversi, dove i membri si allenano nella raffinata arte del parlare di fronte ad una platea, il Toastmasters Club. All’università dove lavoro, alcuni colleghi hanno organizzato una sezione locale del club, aperta ai dipendenti sia in sede che in smart working. E così, spinto dalla perenne voglia di migliorare il mio inglese, mi sono iscritto. Leggi il resto di Colui che propone un brindisi ufficiale

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