due chiacchiere

Archivio degli articoli in salotto, pagina 7

Perché il Presidente americano non può cadere?

E dopo aver parlato del governo italiano, non potevo non gettare un’occhiata a quello che succede su questa sponda dell’Atlantico. Nel pormi la domanda del titolo non mi riferisco ovviamente al senso letterale del verbo, anzi da quel punto di vista quell’allocco di Biden è già caduto più di una volta. Penso piuttosto a questa inusuale forma di presidenzialismo presente qui negli Stati Uniti, dove può accadere che il comandante in capo sia di un partito, ed il parlamento abbia una maggioranza (a volte anche netta) dell’altro partito. Il cosiddetto divided government, come lo chiamano quelli che hanno studiato. Già, non dimentichiamo che nel Paese a stelle e strisce esistono soltanto due partiti, al contrario della maggior parte delle democrazie europee e nel resto del mondo. Due partiti che si spartiscono, stando ai recenti risultati usciti dal voto, più del 70% dell’elettorato americano, annullando di fatto ogni speranza che si possano intravedere all’orizzonte nuove coalizioni alternative. Ovviamente non ci sarebbe nulla di male ad avere solo due partiti se i rossi repubblicani di destra ed i blu democratici liberali (al contrario dei colori in Italia, giusto per aumentare la confusione), giocassero in maniera pulita e nell’interesse del bene del Paese. Leggi il resto di Perché il Presidente americano non può cadere?

Facciamo il punto sul governo Meloni

Passeggiando per Blogolandia vedo tanti miei concittadini virtuali esprimere la propria opinione da intellettuali liberali sull’attuale governo, allora ho pensato oggi di essere la voce fuori dal coro, e condividere il mio parere basato non tanto sull’ideologia politica, ma sui fatti di quello che è stato finora messo in pratica da Giorgia Meloni. Giusto per mettere subito le cose in chiaro, io in passato ho votato persino Bertinotti, e questo dovrebbe farti capire quanto poco m’interessi il colore di un partito quando valuto il programma e le azioni di un governo. Perché alla fine, non importa che siano rossi, blu, gialli, verdi oppure a righe: importa che mandino avanti il Paese senza lasciarlo in balia dei parrucconi delle altre nazioni europee e mondiali che, ovviamente, pensano soltanto ai propri interessi e poco al bene comune. Visto che sono passati tre mesi dall’insediamento, mi pare opportuno fare un primo tagliando su quello che hanno fatto finora. Leggi il resto di Facciamo il punto sul governo Meloni

No POSeràn!

Nelle scorse settimane, stando a quello che leggevo su giornali e blog vari, in Italia si è consumata una lunga polemica sulla disponibilità da parte dei piccoli esercenti di offrire il pagamento dei propri prodotti e servizi tramite bancomat e carte di credito. Il titolo, devo confessare, l’ho preso in prestito dalla trasmissione Uno, nessuno, 100Milan: in un episodio recente, in cui si chiacchierava con il cofondatore del servizio Satispay, il conduttore ha coniato questo termine, quasi a prendere in giro la lunga lista di “no qualcosa” che abbiamo visto nascere nel Belpaese negli anni: dai No Tav ai No Vax, dai No Mask ai No 5G, c’è sempre qualcuno pronto ad esprimere la propria opinione contro il progresso che avanza. Però questa polemica, a dirla tutta, io ancora non l’ho mica capita. Per me il POS dovrebbe essere un servizio pubblico su cui non si discute, alla stregua dell’acqua potabile e della spazzatura, fine della storia. Leggi il resto di No POSeràn!

Il rapporto del Censis per il 2022

C’era una volta a Bloglandia qualcuno che ogni anno si faceva carico di organizzare un’iniziativa chiamata Il post sotto l’albero. Una raccolta curata in un comodo libretto di articoli scritti dagli abitanti di quest’immaginario paesello, che rappresentava quasi un rituale religioso a cui tutti volevano partecipare. L’iniziativa di Squonk m’è venuta in mente pensando ad un rito che, sin dagli esordi di questo blog, ho ripetuto anno dopo anno: commentare l’annuale rapporto pubblicato dal Censis per riassumere i dodici mesi che stanno per concludersi. Mi è stato chiesto a volte come mai io ancora m’interessi così tanto del Belpaese, dopo aver deciso di emigrare negli Stati Uniti, e perché io sembri voler trovare continuamente il proverbiale pelo nell’uovo italico, quando in realtà dovrei far più attenzione alla trave conficcata nell’occhio del Paese a stelle e strisce. Leggi il resto di Il rapporto del Censis per il 2022

Abbiamo già smesso di tagliarci i capelli

Sono passati soltanto un paio di mesi da quando le proteste delle donne iraniane contro il regime teocratico che le tiene soggiogate si sono allargate al resto del mondo grazie ai social. Molte donne, in segno di solidarietà, corsero a tagliarsi una ciocca di capelli. Un fuoco di paglia durato un paio di settimane, già spento e rimpiazzato da panettoni e passeggiate tra i negozi della città. Ancora una volta, i media ci dicono a cosa pensare, tirandoci per il naso inanellato a destra e sinistra come una mandria di pecorelle mansuete. Nel frattempo in Iran, zitti zitti, ricominciano l’opera di soppressione delle proteste, mentre le ciocche di quei capelli che ci eravamo tagliati già ricrescono lentamente. Il punto che mi perplime di più, comunque, rimane il nostro diritto di andare a dire agli Iraniani come devono gestire il proprio Paese. Anche perché certo gli altri non sono mica senza peccato. Leggi il resto di Abbiamo già smesso di tagliarci i capelli

Poche speranze di incontrare un alieno

C’è un canale YouTube che ogni tanto guardo in tv quando voglio soddisfare le mia curiosità astronomiche. In una recente puntata, la voce fuori campo si pone la fatidica domanda “che probabilità abbiamo di metterci in contatto con una civiltà aliena?”, ed introduce lo spettatore alla equazione di Drake, una formula studiata proprio per dare una risposta a questo mistero che ci attanaglia da sempre. A quanto pare, secondo il professore che l’ha inventata, le possibilità di fare una scampagnata con i nostri vicini di stella sono davvero poche. Sin da piccolo non ho mai dubitato del fatto che forme di vita diverse dalla nostra esistessero nella sconfinata dimensione dell’universo.

Eppure ora ti confesso che comincio a riconsiderare la mia posizione, per vari motivi. Ad esempio, non siamo proprio diversi dai bifolchi medievali convinti che la Terra e l’uomo fossero al centro dell’universo, se crediamo che le forme di vita esistenti debbano essere simili alla nostra: l’uomo ha definito il significato di vita intelligente in base a quello che vede intorno a se, ma chi ha detto che la biologia o persino la meccanica debba essere la stessa lì fuori? Già sulla nostra palla volante abbiamo esempi di biodiversità, figuriamoci quando hai miliardi di galassie. La vera domanda, quindi, è cosa intendiamo noi per esseri viventi, quando andiamo alla ricerca di civiltà aliene? Leggi il resto di Poche speranze di incontrare un alieno

E se le aziende bruciassero i rifiuti?

Visto il post in cui condividevo l’incredibile storia della nascita dell’automobile alla fine dell’Ottocento, vorrei continuare sulla stessa falsariga ecologica. In questi mesi in cui la benzina ed il gas sono stati alle stelle, alcuni rispolverano una delle spine nel fianco del Belpaese: la carenza di termovalorizzatori, specialmente al sud. Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, l’Italia ha attualmente 37 impianti, per la maggior parte al nord, che smaltiscono circa 2.8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani all’anno, e producono complessivamente abbastanza energia per soddisfare il fabbisogno medio di circa un milione di famiglie. Dato che lo Stato arranca, non sarebbe bello se le aziende si organizzassero in consorzi per gestire i propri inceneritori e tenere lontano dalle discariche tutti gli scarti che producono ogni giorno? Oggi voglio parlarti di come Amazon, la Subaru ed una compagnia aerea americana bruciano i loro rifiuti commerciali per produrre energia. Chissà che qualche industria del Belpaese non decida di seguire questo esempio. Leggi il resto di E se le aziende bruciassero i rifiuti?

E tu ce l’hai il biglietto?

Il fine settimana è oramai alle porte, e noi stiamo ancora digerendo la cena luculliana del Giorno del Ringraziamento, quindi oggi metto qualcosa di leggerino per condividere un pizzico di buonumore. Questa foto l’ho trovata su Reddit qualche settimana fa, e non potevo non conservarla qui sul blog a futura memoria. Buon weekend a tutti!

Un cartello avverte in inglese: please have ticket or ass ready
Torna in cima alla pagina