due chiacchiere

Archivio degli articoli in cucina, pagina 2

Le patatine di pasta

Su Facebook sono iscritto ad un paio di pagine (o si chiamano canali?) di ricette di cucina italiane. L’altro giorno, la simpatica conduttrice presentava una sfiziosa ricetta che per alcuni residenti del Belpaese potrebbe rappresentare un vero e proprio oltraggio alla tradizione culinaria tricolore: pasta stracotta, fatta poi diventare croccante con una friggitrice ad aria, da sgranocchiare a mo’ di patatine. E così, incuriosito da questo esperimento culinario, ho provato a farla. Che io sia lo scienziato pazzo in cucina, lo sa tutta la mia famiglia. Tant’è che quando ho iniziato a lavorare in smart working, mi sono offerto di aiutare Sunshine ai fornelli, e di cucinare io la cena per la famiglia. Beh, dopo neppure un paio di settimane, le figlie hanno implorato la madre (senza dirmi nulla) di riprendere il controllo dei fornelli 😅 Leggi il resto di Le patatine di pasta

Fiocchi d’avena freddi a colazione

Ricordo quand’ero piccolo e mia nonna, con cui ho vissuto per un paio d’anni quando mio nonno è venuto a mancare, si preparava a colazione una tazza di fiocchi d’avena nel latte caldo. Io li avevo provati un paio di volte, ma quella consistenza viscida quasi da bava di lumaca non faceva proprio per me. Poi, quando sono venuto qui in America, ho pian piano scoperto che fanno parte della cultura culinaria del Paese a stelle e strisce, ed ho cominciato a rivalutarli come ingrediente da usare non solo per preparare una pappetta adatta ai bambini a cui stanno ancora crescendo i denti. Ad esempio, Sunshine l’anno scorso ha sfornato dei biscottini all’avena il cui solo profumo metteva l’acquolina in bocca. Ma rimanendo in tema di colazione, come forse saprai, gli americani non hanno i biscotti del Mulino Bianco, e la loro colazione continentale è spesso a base di bacon, uova, salsicce e pancake cosparse di sciroppo d’acero. I fiocchi d’avena s’inseriscono in questo quadro variegato sotto forma di piatto freddo da preparare la sera prima. Eccoti dunque una ricetta facile facile per sentirti anche tu un po’ americano a colazione. Leggi il resto di Fiocchi d’avena freddi a colazione

Crostata di mele e crema

Mi sto facendo proprio vecchio, ed i primi acciacchi cominciano a farsi vedere in maniera più prominente. Qualche anno fa, ad esempio, il mio medico mi ha diagnosticato quella che in italiano si chiamerebbe sindrome idiopatica postprandiale, un nome complicato che in soldoni vuol dire che non potrò mangiare zucchero per il resto della mia vita, e che se sgarro, devo beccarmi un paio di giorni di mal di testa debilitanti che mi costringono a letto finché l’organismo non è ripulito da ogni minima traccia di sostanze zuccherine. Non ti nascondo che a principio è stato molto difficile accettare questa sentenza così drastica, per un siciliano come me, abituato a gustare un cannolo dopo il pranzo della domenica, o qualche bignè o torta alla crema in occasione di compleanni e ricorrenze varie. Pian piano ho imparato ad apprezzare il gusto della frutta ed a limitare gli “sgarri” ad una punta di cucchiaino del dolce di turno, rubata di nascosto e con la speranza che il mio cervello non ci faccia caso. Tutto questo per dire che la ricetta di oggi non è stata certo facile da scrivere (e anche per farti notare che ho quasi smesso di proporre dolci in questa rubrica), ma a detta di coloro che hanno avuto il piacere di assaggiarla, è una sfiziosa sorpresa per le cene estive con parenti ed amici. Leggi il resto di Crostata di mele e crema

Jambalaya, un piatto dalla Louisiana

Qualche mese fa, in occasione della finale del campionato di football americano, il cosiddetto SuperBowl, alcuni amici ci hanno invitato a cena per passare un po’ di tempo insieme. Invece che sederci tutti a tavola, i padroni di casa hanno imbandito un buffet con varie pietanze ed ognuno degli ospiti decideva cosa assaggiare prima di tornare in salotto dove la televisione trasmetteva l’evento. C’erano le penne alla Vodka, tocchetti di carne e pollo arrosto (così non serviva il coltello), insalate varie, ed altri cibi più o meno riconoscibili. Poi in una grande ciotola c’era una pietanza che non avevo mai visto prima, somigliante vagamente ad una paella spagnola come solo a Tenerife la sanno fare. Avendo notato la mia faccia perplessa, la nostra amica mi ha spiegato che si trattava del jambalaya, un piatto creolo tipico dello stato della Louisiana. E così ho deciso di conservare la ricetta sul blog a futura memoria. Leggi il resto di Jambalaya, un piatto dalla Louisiana

Tacchino al chili

No, non c’è un refuso nel titolo, la parola in questione è da pronunciarsi “cili”, e non indica una misura relativa al peso del pennuto, quanto piuttosto una miscela di spezie originaria del Messico. La ricetta di oggi proviene da uno dei vari libri che Sunshine prende in biblioteca per cercare ispirazione su cosa cucinare la sera, per portare un po’ di varietà in tavola, senza la pesantezza dei piatti pieni di salsine che ti propinano nei ristoranti americani, ma al contrario studiate per essere salutari e nutrienti al punto giusto. Immagino non sia difficile trovare gli ingredienti necessari anche in Italia, quindi eccoti una proposta sfiziosa per un fine settimana in compagnia d’amici, magari all’aria aperta, con una tovaglia stesa sul prato smangiucchiando qualcosa tra una partita di pallone ed una pennichella. Leggi il resto di Tacchino al chili

Arancine in 15 minuti

Per non perdere l’allenamento con il mio dialetto d’origine, seguo di tanto in tanto il canale video di Stefano Piazza, comico e monologhista palermitano che ha fatto della veracità siciliana il suo cavallo di battaglia più importante. Da tempo si diverte ad andare in giro per le città dell’isola intervistando i passanti su temi d’attualità, ma anche per sviscerare il significato di alcune parole dialettali e modi di fare tipici di noi isolani che il resto d’Italia e del mondo difficilmente potrà mai capire. A volte si diverte a scimmiottare, in maniera secondo me esilarante, i programmi di cultura come quelli sfornati dalla famiglia Angela, dando un tocco unico all’argomento trattato. Oggi ti propongo uno dei suoi video pubblicato durante il picco della pandemia, quando tutti eravamo intenti a produrre lievito madre per fare il pane in casa, in cui ci spiega come fare delle buonissime arancine (o arancini?) in soli 15 minuti. Riuscirà il nostro eroe nell’ardua impresa? Leggi il resto di Arancine in 15 minuti

Le barrette sfiziose ai datteri

Da quando Sunshine ha scoperto la dieta dei trenta giorni (che poi per lei è diventata una dieta permanente), le nostre abitudini alimentari sono cambiate in meglio: abbiamo ridotto i carboidrati, aumentato le verdure, ed abbiamo imparato a sostituire le “schifezze” (dolcetti, patatine, e merendine varie) con alternative più sane e che non contengono zuccheri raffinati ed altre sostanze nocive alla salute. Per esempio, per quelle volte quando la sera si ha voglia di una cosetta sfiziosa dopo cena, Sunshine ha trovato la ricetta di queste piccole barrette ai datteri da preparare in pochi minuti, e così ho pensato di annotarla qui sul blog a futura memoria. Al supermercato le vendono ai cereali, alle noci, alla frutta secca e via dicendo. Io una volta ne ero molto ghiotto, e le portavo sempre con me nello zaino, per quando mi veniva fame in treno durante il tragitto tra casa e lavoro. Poi ho deciso che lo zucchero raffinato non faceva più per me, e così ho smesso di mangiarle. Ora sono anni che l’ho eliminato completamente della mia dieta (anche perché ormai gli alimenti zuccherati mi fanno venire il mal di testa), ed ho imparato a sostituirlo con altri ingredienti, anche grazie alla pazienza di Sunshine. Leggi il resto di Le barrette sfiziose ai datteri

La carne alternativa, che bontà

Da qualche anno, qui in America, anche i vegani possono addentare un bell’hamburger succulento e che s’avvicina molto, in termini di consistenza e sapore, al corrispondente prodotto derivato da proteine animali cresciute nel modo tradizionale che usiamo da una manciata di millenni a questa parte. Era il 2011 quando il signor Patrick Brown cominciava i suoi esperimenti per inventare quello che sarebbe poi diventato l’hamburger impossibile: un prodotto che replicasse tutte le caratteristiche tipiche della carne, incluso il metodo di cottura. Da qui l’esigenza di prestare attenzione anche ai dettagli, come la possibilità di una cottura al sangue, elemento che, sempre secondo il signor Brown, fa concretamente la differenza per convincere i più scettici e schizzinosi. Per ottenere questo risultato, i ricercatori hanno sviluppato un composto organico chiamato eme, derivato dal sangue, dove contribuisce al trasporto dell’ossigeno nel corpo. Leggi il resto di La carne alternativa, che bontà

Torna in cima alla pagina